Il Pd congela l’alleanza col M5S. La replica: sorpresi

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Le parole di Enrico Letta non potevano non avere ripercussioni sulle prossime elezioni Regionali. E così quell’alleanza che fino all’altro ieri sembrava un punto fermo, all’improvviso si trova ad un punto morto: congelata in attesa di vedere che accadrà alle elezioni Politiche del 25 settembre. Il riferimento è, ovviamente, all’alleanza tra il Pd e il Movimento 5 Stelle. Chiare le parole proferite dal segretario nazionale dei Democratici nel finesettimana: "Il percorso comune si è interrotto il 20 luglio – giorno in cui i pentastellati non hanno votato la fiducia al Governo di Mario Draghi al Senato – e non può riprendere, è stato un punto di non ritorno". Lo stesso Letta, ospite domenica della trasmissione “Mezz’ora in più“, ha poi precisato: "Separazione irriversibile? In queste elezioni lo è". Tradotto: alle imminenti Politiche si andrà separati. Poi si vedrà. Ed è esattamente questa la linea del Pd lombardo, come ha fatto sapere ieri, a domanda, Fabio Pizzul, capogruppo in Consiglio regionale, suscitando la reazione piccata dei pentastellati.

"Ogni ragionamento per le Regionali – spiega Pizzul – è prematuro perché bisogna capire lo scenario nazionale ma è evidente che quello che è accaduto a Roma pregiudica molti dei passi che fin qui abbiamo fatto anche in Lombardia nella costruzione di possibili alleanze per le Regionali. Non possiamo avere l’atteggiamento degli amiconì a prescindere". Detto questo, "sull’opposizione al governatore Attilio Fontana la collaborazione rimane aperta. Ma sui temi e non nell’ottica di una scelta di campo precostituita, che adesso diventa un po’ più complicata", ha concluso Pizzul.

Il Movimento replica con una nota di Dario Violi e Nicola Di Marco, nell’ordine coordinatore e capogruppo lombardo: "Sorprende leggere le dichiarazioni dei consiglieri regionali del Pd. Sorprendono sia perché in contraddizione con quanto dichiarato dal segretario regionale dello stesso Pd, sia perché comprometterebbero il lavoro di molte forze politiche. Qui non si tratta infatti di Pd e M5S. Qui si tratta di rispettare il percorso avviato, con largo anticipo rispetto alla scadenza elettorale, da tutte le forze politiche disposte a impegnarsi in una proposta alternativa a quella del centrodestra. Se il Pd ha deciso di sfilarsi per rincorrere chi lo ha già fatto come i vari Azione e Italia Viva o per allinearsi a Gelmini, Brunetta o addirittura Moratti, non potremmo che prenderne atto. In tal caso la nostra intenzione è quella di impegnarci per proseguire il lavoro intrapreso insieme agli altri partiti seduti al tavolo e coerentemente impegnati a presentare una solida proposta ai cittadini stanchi del centrodestra".

Giambattista Anastasio

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