Il Pd a pezzi, cacciati dal partito sindaco uscente e altri 12 "ribelli"

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Dopo una querelle che dura da mesi e una spaccatura che ha portato il centrosinistra locale ad esprimere due aspiranti sindaci, è arrivata l’espulsione dal Partito democratico per il primo cittadino uscente Rodolfo Bertoli e altre 12 persone che hanno deciso di candidarsi alle amministrative di Melegnano in liste alternative ai "dem". Oltre a Bertoli, sono stati sospesi dall’anagrafe degli iscritti Giorgio Barbini, Maria Grazia Boneschi, Fortunato Borello, l’ex sindaco di Vizzolo Predabissi Enrico Ceriani, l’attuale vicesindaco di Melegnano Ambrogio Corti con le colleghe assessore Marialuisa Ravarini e Roberta Salvaderi, Luciano Passoni, Elia Pescatori, Fabio Radaelli, Luigi Ventura e Vitalina Villa. Il provvedimento è scattato, fa sapere il Pd di Milano, in base all’applicazione automatica dell’articolo 4, comma 10, dello statuto del partito. "Nella sua forma democratica e aperta a tutti - si legge in una nota - il Pd chiede di attenersi alle decisioni prese democraticamente al fine di lavorare per il bene di tutti. Per questo, ad ogni suo livello, il Partito Democratico sostiene la candidatura a sindaca di Marina Baudi".

Gli scricchiolii nel centrosinistra locale sono cominciati già all’inizio dell’anno, quando il sindaco, che nel 2017 è stato eletto col Pd, ha ventilato l’ipotesi di tentare il bis. La segreteria cittadina dei "dem" non ha accettato una ricandidatura a priori, ma ha optato per individuare l’aspirante sindaco attraverso le primarie di partito. La consultazione, che avrebbe dovuto svolgersi ad aprile, è stata alla fine annullata per mancanza di un numero congruo di candidati, e in ogni caso Bertoli non vi avrebbe partecipato.

Da qui la frattura: il sindaco uscente ha deciso di presentarsi alle elezioni con una propria lista, Progetto Melegnano, e col sostegno di Rinascimento Melegnanese che già lo aveva supportato nel 2017, mentre il Pd ha stretto un’alleanza con Cinque Stelle, Insieme Cambiamo e Sinistra per Melegnano-Europa Verde, scegliendo di puntare su Marina Baudi. "L’espulsione? Ancora non ho ricevuto comunicazioni formali, in ogni caso me l’aspettavo – ha commentato Bertoli nella serata di ieri –. Se da un lato c’è l’amarezza per un partito che ha deciso di rinnegare il lavoro svolto in cinque anni di amministrazione, dall’altro resto convinto della scelta fatta: cercare di dare continuità non solo al mio operato, ma a quello di tante persone che hanno creduto in un progetto di crescita e cambiamento".

Alessandra Zanardi

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