Nominati vescovi ausiliuari di Milano da papa Francesco durante le settimane di pandemia, monsignor Giuseppe Vegezzi e monsignor Luca Raimondi questo pomeriggio in Duomo verranno ordinati dall’arcivescovo Mario Delpini. La celebrazione dalle 17.30. Tra le prima fila ci sarà anche il sindaco di Nerviano, paese d’origine di Giuseppe Vegezzi. La comunicazione della “promozione“ monsignor Vegezzi l’ha ricevuta lo scorso 30 aprile. A telefonargli quel giorno è stato il nunzio apostolico monsignor Emili Paul Tscherrig. "Dapprima abbiamo parlato d’altro, di coronavirus e se nella mia zona c’erano preti contagiati. Poi mi ha detto della nomina". Ed è rimasto molto sorpreso. Si rinnova così una tradizione tutta varesina di tanti vicari poi diventati vescovi. "Qualcuno scherzosamente ogni tanto mi chiedeva quando anche io lo sarei diventato, ma per quanto mi riguarda, non l’ho mai pensato. Il mio impegno è stato, ed è, fare quello che ho sempre fatto" dice monsignor Vegezzi.
Sono due le parole che definiscono lo stato d’animo del neo vescovo: dono e responsabilità. "La nomina – dice – è un dono perché non ho fatto niente per meritarla. Ci sono miei colleghi, vicari episcopali, più bravi di me, più intelligenti, con titoli di studio assai prestigiosi. Io, per tutta la mia vita, ho fatto solo il pastore, il parroco in mezzo alla gente. Mi piace dire che faccio parte del clero cosiddetto "badilante", in tutte le destinazioni pastorali dove sono stato inviato, a Milano prima e poi a Rho e a Varese. Mi sono chiesto: “Perché a me e non agli altri?“. E mi sono risposto: “Perché, probabilmente, il Signore mi vuole bene“, non trovando altre motivazioni". La responsabilità. "Far parte dell’episcopato chiede un impegno ulteriore rispettto a quando si è un semplice parroco". I due nuovi vescovi manterranno i loro attuali incarichi: monsignor Vegezzi è vicario episcopale della zona II (Varese) mentre Luca Raimondi è vicario episcopale della zona IV (Rho, che comprende i decanati di Magenta, Legnano, Castano e Parabiago). G.Ch.