Regione Lombardia dovrà far fronte ad un indebitamento annuo di 70 milioni di euro, una somma dovuta al tasso di interesse attuale dei mutui. Un esborso che, unito al taglio dei trasferimenti da parte del Governo, quest’anno pari a circa 60 milioni di euro, rischia di mettere a repentaglio la capacità di Palazzo Lombardia di investire e finanziare lavori pubblici. L’indebitamento, infatti, è dovuto al Piano Lombardia, un piano da 2,4 miliardi di euro messo a punto dalla Giunta nel 2020 per incoraggiare i Comuni a realizzare opere rimaste nel cassetto o mai completate. Un quadro che complica la stesura del Bilancio, a breve in Aula.
È stato Pietro Bussolati, consigliere regionale del Pd, a sollevare la questione con un’interrogazione con la quale ha chiesto lumi sulle condizioni alle quali è stato sottoscritto il mutuo. A rispondere è stato Mauro Piazza, sottosegretario leghista ai Rapporti con il Consiglio regionale. Nel frattempo Marco Alparone, vicepresidente della Regione con delega al Bilancio, era a Roma con l’obiettivo – a quanto pare – di ridurre i tagli ai trasferimenti. "Nel progetto di legge del Bilancio di previsione 2024-2026 – ha fatto sapere Piazza – sono stati determinati oneri di ammortamento stimando un debito per 1 miliardo a queste condizioni: fabbisogno effettivo non prima del secondo semestre 2024, durata massima 30 anni, tasso stimato al 5,1%, in base alle condizioni applicate dalla Cassa Depositi e Prestiti. Gli oneri di ammortamento sono stati quantificati in 35 milioni di euro per l’esercizio 2024 e in 70 milioni per gli esercizi successivi". È sempre Piazza a sottolineare che "sono in corso verifiche e valutazioni per attenuare l’impatto del costo dell’indebitamento anche attraverso una ricognizione sull’effettiva spendibilità dei cronoprogrammi degli interventi inseriti nel Piano Lombardia, che rappresenta la quasi totalità delle esigenze di contrazione del debito".
Da qui la reazione di Bussolati: "È del tutto evidente che la scelta di contrarre un mutuo oggi per investimenti del passato, peraltro non strategici, è sbagliata ed antieconomica. Questo indebitamento oggi, a queste condizioni, comporta un enorme costo pagato dai lombardi. Quando si amministra la cosa pubblica si dovrebbe ragionare con un surplus di accortezza, visto che questo indebitamento andrà a colpire i cittadini, come ammesso dal sottosegretario Piazza. Per i lombardi, infatti, ci sarà la spiacevole sorpresa di altri tagli". Un fatto che fa il paio con quello relativa al raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara, tra le peggiori tra quelle di Trenord quanto a standard del servizio: "Dalla Giunta hanno comunicato che il raddoppio ferroviario non sarà completato nei tempi previsti, forse non sarà proprio realizzato" fanno sapere Bussolati e Simone Negri, anch’egli consigliere del Pd. Un’opera inserita nel PNRR e che fa capo a RFI.