MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Il Municipio 3 raccontato in un calendario

Dal Parco Lambro ai Martinitt fino alla piscina Romano e a San Faustino: 12 scatti per raccontare la zona. Filmati con il QRcode

di Marianna Vazzana

Si apre con la facciata del Politecnico immortalata in una giornata di sole e si chiude con la casa dei Martinitt di via Pitteri, il nuovo calendario del Municipio 3. In mezzo: la chiesa di San Faustino all’Ortica, i tavoli da ping pong in viale Rimembranze di Lambrate, la piscina Romano di via Ampère, il liberty di via Malpighi e molto altro. Posto d’onore per il Parco Lambro, al quale è dedicata la copertina con i colori delle foglie d’autunno che incorniciano la cascata. Ma c’è qualcosa di più. Perché le foto sono solo una parte di questo progetto promosso dal Municipio 3: sfogliando le pagine, si nota infatti che ognuna ha un QRcode. Basta inquadrarlo con lo smartphone per vedere aprirsi un mini-filmato che approfondisce la storia di quell’angolo di città, raccontandone storia e curiosità.

L’idea è di Marco Pascucci, fondatore dell’associazione Slow City, conosciuta per le sue rassegne di documentari e soprattutto per il docufilm “Viaggio nel tempo e nei luoghi di Zona 3’’, alla quale è stata affidata la creazione del calendario 2022. Qualche esempio? Il mese di maggio è dedicato a Santa Maria Bianca della misericordia, l’abbazia del Casoretto risalente alla fine del 1.400. "A partire dal 1700 – racconta la storica dell’arte Maria Lorenza Tieghi – cadde in rovina e venne dimenticata fino al 1903, quando il cardinal Ferrari la rese parrocchia". Colpisce l’affresco della Madonna vestita di bianco, dai lunghi capelli biondi, realizzato con tutta probabilità da un pittore della scuola di Bembo. Sembra l’illustrazione di un libro di favole. Si distingueva dalla “rossa’’ di Crescenzago e dalla “nera’’ di piazzale Loreto, a cui era dedicata una chiesa poi demolita. A marzo, invece, è possibile fare un giro nella pregiata Casa Radici di Stefano di via Jan, a pochi passi da piazza Lima, dove si trova la casa Museo dei coniugi Boschi-di Stefano (aperta al pubblico), collezionisti d’arte. "La palazzina – spiega Pierfrancesco Sacerdoti, storico dell’architettura – è stata realizzata tra il 1929 e il 1931 sotto la direzione artistica di Piero Portaluppi. Già entrando da via Jan possiamo notare particolari dèco". Dai pavimenti con mosaici ai vetri delle porte ornati con motivi rettangolari, in contrasto con le curve sovrastanti. "L’intento – spiega Marco Pascucci – è offrire un’espansione multimediale a partire dalla carta stampata, creando un collegamento diretto. Aprire mondi, sfruttando la possibilità del QRcode".

La presidente del Municipio 3 Caterina Antola evidenzia che "nella parte riservata ai contatti, il codice rimanda alla pagina istituzionale del Municipio. Copie sono state già distribuite nelle scuole, ai centri anziani, alle parrocchie, al Centro di aggregazione multifunzionale e a quello giovanile e alle biblioteche. Ne verranno consegnate altre in via Sansovino 9, gratuitamente, a chi ne farà richiesta".