Il corpo è stato trovato ieri mattina disteso sul letto. Nessun apparente segno di violenza. Stanza perfettamente in ordine. E l’ipotesi che si è fatta strada sin dai primi minuti che a stroncare Simone L., quarantaquattrenne originario di Sant’Angelo Lodigiano, sia stato un mix letale di farmaci e stupefacenti, ritrovati accanto al cadavere insieme a una pipetta per fumare droga. L’allarme è scattato poco dopo le 9.30 in un albergo di via Lulli, a due passi da piazzale Loreto: il responsabile della struttura ricettiva, evidentemente preoccupato dal fatto che l’uomo non fosse ancora uscito dalla sua camera, ha bussato più volte alla porta e poi l’ha aperta utilizzando un passe-partout, temendo che potesse aver accusato un malore nel corso della notte e che non avesse avuto la forza di chiedere aiuto.
A quel punto, si è trovato davanti l’uomo, che era immobile sul letto e non dava alcun cenno di vita. Subito dopo, è scattata la chiamata al 112, ma purtroppo per L., che avrebbe compiuto 45 anni tra poco più di quattro mesi, non c’era più nulla da fare: i sanitari di Areu, intervenuti alle 9.55 con un’ambulanza e un’auto medica, non hanno potuto far altro che constatare il decesso. La stanza d’albergo è stata poi passata al setaccio dai carabinieri della stazione Garibaldi, che hanno trovato sul tavolino e sul comodino farmaci, droga e una pipetta per assumerla; il materiale è stato sequestrato dagli investigatori dell’Arma per essere analizzato in un secondo momento. L’esito degli approfondimenti scientifici sarà molto utile per chiarire con esattezza cosa abbia ingerito o inalato l’uomo prima di morire. Di conseguenza, l’ipotesi al momento più probabile è che Simone L. sia morto per un’overdose. I militari hanno controllato accuratamente la camera anche per accertare che non ci fossero segni che potessero far pensare al coinvolgimento o alla presenza precedente di altre persone poi sparite nel nulla: tutto era in perfetto ordine, come confermato anche dal responsabile dell’hotel; e poi non risulta che sia entrato qualcun altro in quella camera passando dalla reception dell’albergo di via Lulli.
Inoltre, una prima ispezione sul cadavere del quarantaquattrenne non ha fatto emergere la presenza di segni di violenza compatibili con una possibile aggressione. Il magistrato di turno, informato dell’accaduto dai carabinieri, ha disposto l’affidamento della salma all’autorità sanitaria.