Il medico in trincea "Non tutti gli stupefacenti vengono subito rilevati"

Per lo psichiatra Gatti i laboratori ordinari non sono al passo con i tempi "Possibile che in caso di controlli una persona risulti “pulita“ senza esserlo"

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di Marianna Vazzana

Sempre più droghe in circolazione. Di conseguenza, è sempre più difficile rilevarle e scoprire la reale natura delle sostanze, sia in caso di controlli delle forze dell’ordine e sia in caso di malori. Questione che rende complicato anche per i medici procedere con la cura adatta in caso di ricovero da overdose. Un problema riscontrato anche da Riccardo Gatti, psichiatra, direttore del Dipartimento Interaziendale prestazioni erogate nell’ambito delle dipendenze dell’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano e autore del blog www.droga.net.

A Philadelphia è emergenza, per via del mix tra xilazina e fentanil. A Milano questo fenomeno è mai stato riscontrato?

"Non mi è mai stato segnalato nulla del genere. Il fenomeno è legato al taglio del fentanil che da noi per fortuna non sembra circolare più di tanto. In America è causa di decine di migliaia di overdose mortali, essendo un oppiaceo ad alta potenza e di difficile gestione. Ma evidenzio un altro aspetto: non abbiamo certo la capacità di determinare con analisi tutte le sostanze in circolazione e non è possibile risalire nell’immediato a tutte quelle che una persona, ipoteticamente, abbia assunto. Questo in generale: le droghe che circolano sono tantissime (alla fine del 2021, l’osservatorio europeo ha monitorato circa 880 nuove sostanze psicoattive, ndr) e solo una parte viene rilevata dai test. I consumatori di droghe spesso non sanno cosa assumono realmente e, spesso, non lo sa neppure chi gliele vende".

Che cosa rilevano i laboratori?

" In una prima fase, generalmente i laboratori rilevano le sostanze “classiche“: eroina, cocaina, morfina, cannabis, metanfetamina e poco altro. Quindi è possibile che in caso di controllo o in una situazione di emergenza una persona risulti “pulita“ anche se, magari, è in uno stato di profonda alterazione da sostanze. Può capitare che effetti solo fisici dell’assunzione di droghe non siano spiegabili se non sappiamo cosa la persona ha assunto. Spesso, poi, non si considera l’assunzione di sostanze alteranti anche nella vita ordinaria, di tutti i giorni".

Per esempio?

"Catinoni o altre sostanze, che aumentano l’eccitazione e vengono scelti con l’intento di “migliorare“ i rapporti sessuali. Ma anche stimolanti per aumentare l’efficienza lavorativa. La presenza di queste sostanze è molto più diffusa di quanto possa sembrare".

Bisognerebbe quindi adeguare i controlli e le diagnosi a queste tendenze?

"Esattamente. È come se fossimo rimasti a 40 anni fa ma il mondo nel frattempo è cambiato. Così siamo attrezzati per fare straordinariamente in pochi laboratori specializzati analisi che, invece, dovremmo poter svolgere ordinariamente in modo più diffuso. Non tutto è fattibile ma si potrebbe fare molto di più, con opportuni investimenti e la necessaria organizzazione, almeno in una città come Milano".

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