
di Simona Ballatore
Ci sono le grandi conferme, a partire dal classico Sacro Cuore, che resta capolista per Eduscopio, come il tecnico tecnologico Giulio Natta. Ci sono i grandi esclusi, dal Parini al Tito Livio, nonostante il boom di richieste. E non mancano i soliti testa-testa tra gli scientifici, col Volta spodestato per la seconda volta di fila dal Leonardo da Vinci. "Questa conferma è per me motivo d’orgoglio – confessa la preside Luisa Amantia –, siamo il primo liceo di Milano, una posizione meritata dopo il lavoro svolto da tutti noi, dai docenti, dagli studenti che si impegnano moltissimo". E se a essere confermata è anche un’altra fama - quella di essere uno dei licei più severi della città, non certo di “manica larga“ - Amantia non ha dubbi: "I nostri studenti escono con un ’tesoretto’, un capitale da investire per il loro futuro nelle università italiane, europee e anche al di fuori dell’Europa". "Nulla da dichiarare – sorride il preside del Volta Domenico Squillace –. Da due anni le scuole stanno superando la guerra e ci sono problemi ben più seri delle classifiche. E non lo dico perché siamo arrivati secondi. E anche quando eravamo in testa lo ripetevo: ci sono licei validissimi che non compaiono nelle prime cinque posizioni, ma dopo Eduscopio si genera un tam-tam genitoriale. Il risultato? I primi cinque licei sono sovraccarichi di domande che non riescono a esaudire".
Tema che si fa caldissimo per un altro indirizzo: il liceo delle scienze umane, anche nella sua declinazione economica-sociale. Il primo vede anche quest’anno in testa il Virgilio, il “Les“ racconta la scalata del liceo Carlo Tenca, da quinto a primo nel giro di un anno. "Mi fa piacere il risultato, ma c’è un problema: il rapporto tra domanda e offerta sia per scienze umane, sia per l’opzione economico-sociale – sottolinea il preside del Virgilio, Roberto Garroni –. È un indirizzo sempre più gettonato, ha un curriculum ricco e ambizioso. Spesso però viene vissuto come unico indirizzo liceale accessibile a chi non ha un background classico o scientifico ed è stato orientato più sui tecnici e professionali, con due conseguenze: sottraiamo bravi tecnici e periti al mondo del lavoro e non ci sono abbastanza posti". Perché gli esuberi che ci sono al Virgilio non riescono a essere assorbiti dalle altre scuole milanesi ed è difficile dirottare l’utenza in periferia e nell’hinterland. "Nel nostro liceo non parliamo di una decina di “esclusi“, abbiamo ricevuto 610 richieste per 390 posti – scuote la testa Garroni –. Continuo a chiedere un tavolo ad hoc sulle scienze umane prima delle iscrizioni, in modo da capire se si possono aprire altre classi, quante e dove, per essere chiari al momento degli open day. Altrimenti finirà come lo scorso anno, che col Tenca ci scambieremo 80 esuberi a testa al rimpiattino".
"Sia su scienze umane che per l’economico sociale c’è una domanda importante che non si riesce ad accogliere, anche per problemi di capienza e strutturali", conferma il preside del Tenca, Mauro Agostino Donato Zeni, che festeggia il risultato: "Non importa tanto sapere di essere primi, secondi o terzi, ma l’apprezzamento della scuola e dell’offerta formativa che abbiamo arricchito con progetti, attrezzature. Il risultato è coerente con la visione di scuola che ci siamo dati in questi anni".