Il fronte Oreo: "Nessun accordo di beneficenza"

Mondelez Italia, proprietaria di Oreo, nega accordo di beneficenza con Chiara Ferragni per la raccolta fondi Covid. La società precisa che la Ferragni ha donato autonomamente i proventi della vendita di una parte della capsule collection. Il Codacons ha presentato un esposto all'Antitrust e alla magistratura.

Il fronte Oreo: "Nessun accordo di beneficenza"

Il fronte Oreo: "Nessun accordo di beneficenza"

Nessun accordo di beneficenza tra Oreo e Chiara Ferragni. A farlo sapere è la stessa società Mondelez Italia, titolare del marchio di biscotti che, tramite una lettera inviata al Codacons e poi diffusa dall’associazione, precisa la propria estraneità all’attività dell’influencer legata a una raccolta fondi per l’emergenza Covid. La collaborazione prevedeva infatti che la Ferragni disegnasse un packaging in limited edition di Oreo Double, in vendita da marzo 2020, e contemporaneamente è stata creata una capsule collection (linea di abbigliamento in edizione limitata ritraente il biscotto Oreo), di cui una parte utilizzata come premio del concorso “Libera il tuo stile Oreo“ e un’altra venduta direttamente dall’imprenditrice attraverso i propri canali. "A seguito dell’emergenza Covid – spiega l’azienda nella nota -, la Sig.ra Ferragni ha deciso autonomamente, al di fuori dell’accordo commerciale in essere, di donare in beneficienza l’ammontare derivante dai proventi della vendita della parte della capsule collection nella sua disponibilità. Venuti a conoscenza della sua decisione in tal senso, anche Oreo ha deciso di effettuare una donazione allo stesso ente (Cesvi a favore dell’emergenza Coronavirus)".

La precisazione della società arriva dopo che il Codacons ha annunciato un nuovo esposto all’Antitrust e alla magistratura in merito all’operazione Oreo. Nei giorni scorsi, infatti, è emerso che oltre che per i pandori ‘Pink Christmas’, la procura di Milano indaga anche Sul caso delle uova di Pasqua Dolci Preziosi e sulla bambola Trudi.

Federica Zaniboni