"Il diritto alla città e all’abitare". Il Collettivo riparte da Sant’Eusebio

Un pomeriggio per parlare di servizi e spazi pubblici: "Il problema è urgente"

"Come Collettivo 20092 sentiamo la necessità di proporre un momento comune per parlarne e per affermare che quello della città pubblica è un problema urgente che ci riguarda tutti: riprendiamo la parola sul tema del diritto alla città e del diritto all’abitare. E lo vogliamo fare proprio a Sant’Eusebio, quartiere popolare tra i più colpiti". Il comitato ha organizzato un pomeriggio per parlare di servizi e spazi pubblici. "Negli ultimi anni una città intera si è svuotata e nel Nord Milano nonostante l’abbondanza di spazi, progressivamente hanno chiuso attività ricreative e culturali, luoghi a disposizione dell’associazionismo e dei percorsi spontanei di mutuo soccorso dal basso".

Il collettivo è tornato agli "esordi", nell’ex casa delle associazioni in via Alberti. "Dopo essere stata sede della Circoscrizione 4 dagli anni ’70 agli anni ’90, nei decenni successivi è stata animata da diverse onlus che hanno portato avanti progettualità per il territorio: diritto allo studio, attività educative e occupazionali per persone disabili, aggregazione anziani - racconta il comitato -. Nel corso del tempo, però, le associazioni hanno dovuto lasciare lo spazio, per una questione di costi, cercando un’altra sede o lasciando morire quelle esperienze". Allo scoppio della pandemia è stata chiusa anche la piscina comunale. "La struttura non è stata riaperta ed è stata lasciata in stato di abbandono, privando i quartieri limitrofi di una struttura sportiva di base. Un altro spazio pubblico come quello di via Giolitti 1, poco distante, è già in lista per l’alienazione e potrebbe essere una risorsa per il territorio. Questi luoghi hanno rappresentato un punto di riferimento per diverse fasce d’età, in uno spirito di cura e costruzione di relazioni di comunità solidali". La.La.