Hanno sfilato vestite da angeli e con fierezza mostrato le cicatrici delle loro battaglie. Sono eroine contemporanee, forti e fragili, sensibili e coraggiose. Non hanno paura di esibire le loro ferite, sono il segno delle loro vittorie. Non temono il giudizio degli occhi indiscreti. Sono gli sguardi di chi prova un senso di ammirazione, rispetto e condivisione. Un’esperienza a tutto tondo, quella organizzata dall’associazione americana l’IDEAL - Breast Cancer Fundraising Fashion Show, nata nel 2017 per raccogliere fondi e sensibilizzare il pubblico attraverso un momento di concreta solidarietà. Un format che dopo il successo iniziale era stato bloccato causa pandemia e che arriva per la prima volta in Italia aprendo in grande stile l’evento inaugurale delle Milano Fashion Week, nel Foyer dell’Aula Magna dell’Università Bocconi. “La bellezza salverà nel mondo“ diceva qualcuno, e proprio nel segno della prevenzione e la lotta contro il cancro al seno, ventuno donne provenienti da Italia e America, si sono date appuntamento il giorno prima della sfilata, il 18 settembre per condividere esperienze e passati in comune, e forti del loro vissuto, hanno dato vita propria agli abiti che la stylist Amelianna Loiacono ha scelto per loro. "Ogni corpo ha una storia, in base all’energia che emanavano abbiamo deciso quale capi farle indossare. Il momento più emozionante alla fine della passerella, quando Ginny e Cait hanno svelato le loro cicatrici. Sono state loro ad avere l’idea e noi non potevamo che sostenerle". Alle spalle di tutti i completi, le menti geniali di dieci designer: tailleur pantaloni, tailleur gonna, abiti cerimonia, veli nuziali. E poi ancora caftani, tubini, cappotti. Ognuna è libera di esprimere sè stessa senza limiti né codici prestabilito. Ad aprire il vortice di emozioni, Lucia Pratanzaro, 85 anni: l’anno scorso le è stato diagnosticata la neoplasia e si è subito sottoposta al ciclo di chemioterapia. Per inciso, non esistono nemmeno limiti di età. La malattia, quella carogna, non guarda la carta d’identità. Ti prende, indipendentemente dalle tue forze. Lucia, regale, non a caso è la prima a fare il suo ingresso nel foyer e dall’alto della sua esperienza impartisce lezioni di classe e bon ton. Dietro di lei figlia e nipote. Tre generazioni di donne che si sostengono a vicenda in nome di un unico messaggio. "Non perdete mai la speranza. Ai giovani dico: dedicatevi al lavoro ma non trascurate gli affetti, sono loro che ancor prima dei medici vi salvano la vita". Volto rigato dalle lacrime, occhi lucidi che a stento trattengono l’emozione. Martina Colletti, 31 anni si è ammalata di tumore al seno due anni fa, durante la passerella ha lasciato trasparire le emozioni racchiuse e come un fiume in piena ha donato ai presenti tutta la sua energia. "Di questi tempi un anno fa stavo facendo la terapia. Ringrazio l’universo per la gioia che sto vivendo". La conclusione non può che essere una standing ovation. Da rivere e rivedere sul web e i social. Che almeno su questi temi, trova tutti d’accordo.
CronacaIl cuore in passerella. Sfilata contro il cancro: "Fiere delle cicatrici. Perché abbiamo vinto"