REDAZIONE MILANO

"Il Cormorano" torna a volare... a domicilio

Ha il nome di un elegante uccello acquatico dalla nota abilità come pescatore. Ma di questi tempi, pare una creatura mitologica, capace di volare alto e poi planare in un quartiere operaio della vecchia Milano diventato un hub della movida all’ombra del Bosco Verticale e di Porta Nuova e improvvisamente trasformato nell’"Isola che non c’è", senza nemmeno la magia poetica che gli attribuirebbe il grande Bennato con la sua canzone. Colpa del Covid e delle fobie che provoca. Ma bisogna pur vivere. Alludendo al mare, bisogna pur navigare, seppure a vista. Se poi l’ingresso del ristorante porta l’allusiva dicitura "Il Cormorano", tanto meglio: per chi adora pesce e frutti di mare, ma anche per chi ha bisogno di rimpiazzare il Mediterraneo ora off limits con qualcosa che lo evochi. Appunto, con un locale che ha una sfacciata predilezione per crudité, moscardini e acciughe. Quindi, benvenuto il delivery (prenotazioni: 0269004383 o 3486937316) che porta nelle case le specialità di via Porro Lambertenghi, peraltro organizzato dal responsabile del "Cormorano", Giuseppe Di Terlizzi, perché certi piatti richiedono tempismo e consegne come si deve e allora un manager può all’occorrenza travestirsi da rider. Certo, con la complicità dello chef Carlo Lafranceschina e il buon nome di un menù che ha i suoi punti di forza in alcune icone. Di sicuro, le ostriche, francesi e irlandesi. E le paelle, dalla classica Valenciana alla "Special", con frutti di mare e astice. Anche se poi, nelle spedizioni a domicilio, non mancano gli antipasti come la "tartare di ricciola e agrumi", i "primi" (il top: gli spaghettoni allo scoglio cotti in un involucro a base di pizza) e i "secondi" come l’intramontabile "Fritto Misto". Vini adeguati, ovvero bianchi, come il Vermentino e l’ottimo Lugana. E da un paio di giorni, anche la possibilità, per i clienti più affezionati, di avvicinarsi al banco d’ingresso che tradizionalmente è uno sfoggio (stile brasserie parigina) di pesci e frutti di mare. Lo chiamano pomposamente "take away". Al Cormorano è una piccola illusione: ritrovare l’Isola. Quella che c’era. E, si spera, ci sarà. Paolo Galliani