
Il comizio in pizzeria. Fiore tra Vannacci e le partite a scopone. Contro-presidio Cgil
La sfida a scopone non conosce soste. I giocatori ai tavoli, età media superiore ai settanta, non alzano lo sguardo neppure per un secondo, impermeabili allo sciamare delle telecamere e ai giornalisti che ordinano un caffè al bancone solo per scambiare due chiacchiere con il titolare. "Non dico nulla, mi spiace, preferisco evitare", si limita a dire a chi gli chiede di Roberto Fiore e della sala interna che ha concesso allo storico leader di Forza Nuova per il lancio milanese della campagna elettorale per le Europee. Una ventina i sostenitori arrivati nella pizzera-trattoria in zona Villapizzone che prima si chiamava "Cooperativa Sempione" e che sta lì da cent’anni. In realtà, il locale di via Ajraghi 10 è stato un ripiego, dopo la marcia indietro del proprietario del Barrio Alto di via Serio.
Fiore risponde sicuro alle domande sull’assalto alla sede Cgil di corso d’Italia a Roma del 9 ottobre 2021: "Lì c’era il popolo, destra sinistra e centro, per difendere le libertà" contro le restrizioni imposte dal green pass. E gli otto anni e sei mesi presi in primo grado a dicembre? "Purtroppo in Italia certi processi non possono essere vinti, perché ci sono determinate lobby che impongono la condanna: questo è il nostro caso". Poi il discorso si concentra sul generale Roberto Vannacci: "Gli chiesi se si voleva presentare alle suppletive di Monza – fa sapere Fiore –. Lui rispose molto correttamente che ci avrebbe pensato, non era il momento di decidere. Ritengo che la cosa più importante che deve fare Vannacci è che ci deve dire cosa pensa della guerra in Russia o di Israele e Palestina". Lui, il leader di FN, le idee ce le ha chiarissime: "Io vado con chi è contro la Nato, contro gli Stati Uniti e contro Israele. Questo è il ruolo di Forza Nuova: noi crediamo in un solo Stato, quello palestinese". Programma? "Sovranità monetaria, no alla Bce".
Via Ajraghi è presidiata da quattro camionette di polizia e carabinieri, a sbarrare i due lati che portano in via Jacopino da Tradate e in via De Predis: il timore è che qualcuno dei duecento partecipanti al contro-presidio organizzato dalla Cgil a poche centinaia di metri di distanza cerchi di avvicinarsi troppo. Così non è, la situazione resta tranquilla per tutto il pomeriggio. Poco prima delle 16, piazza Prealpi comincia a riempirsi di bandiere del sindacato di corso di Porta Vittoria e di Rifondazione Comunista (con lo striscione "Fuori la guerra dalla Storia, fuori i nazisti da Milano"), Pd e Verdi. "Non ci arrenderemo mai all’idea che sia normale che un partito neofascista possa riorganizzarsi nel nostro Paese", il messaggio del segretario generale Cgil Milano Luca Stanzione.