Ore contate per la sindaca Barbara Barbieri: si sono dimessi sei consiglieri di maggioranza e nelle prossime ore potrebbe essere costretta a rassegnare le dimissioni. Ieri mattina, poco prima di una seduta del consiglio comunale, si è consumato quello che potrebbe essere l’ultimo atto dell’amministrazione. "Tutti e sei i componenti di OperAttiva hanno rassegnato le loro dimissioni, definitive e irrevocabili, prendendo atto sia della distanza ormai insanabile dalla Giunta sia della delusione per i troppi risultati non ottenuti - spiegano i dimissionari -. Abbiamo provato a essere da stimolo dall’interno, sostenitori del cambiamento con cariche di rilievo, per poi ritrovarci isolati e impossibilitati a portare avanti le nostre istanze e i nostri progetti. Conosciamo bene, perché le abbiamo vissute in prima persona, le serie difficoltà dell’ufficio tecnico che non possono però diventare l’alibi perfetto per ogni inadempienza e leggerezza".
Di "gestione miope del personale" parlano i sei consiglieri. "Gestione tutta nelle mani di sindaca ed ex vicesindaco (dimessosi il 12 giugno, ndr), aggravando ulteriormente le oggettive difficoltà che il nostro Comune purtroppo ha da tempo. La sindaca Barbieri non ha più la maggioranza, è un dato di fatto: per questo la invitiamo caldamente alle dimissioni". Dura la replica del Pd a cu la sindaca fa capo. "La componente Pd del gruppo consigliare Futura e il Pd di Opera hanno appreso la gravissima decisione di OperAttiva - sostenuta dal Movimento 5 Stelle, Sinistra per Opera e Italia Viva - di uscire dalla maggioranza con le dimissioni dei suoi consiglieri, mettendo così fine all’esperienza di governo del centrosinistra", commenta il segretario Dem Francesco Cavallone.
"Dopo la prima fuga del 29 aprile con la creazione del gruppo OperAttiva, in Giunta sono rimasti insieme alla sindaca Barbara Barbieri e alla vicesindaca Laura De Biasio (Pd) gli assessori Marinella Setti (indipendente), Paolo Piffer (civico) e Emilio Guastamacchia (Pd) sostenuti dai consiglieri Luca Cartellio, Vanna Ravazzoli e Alessando Virgilio (tutti Pd) che, pur tra mille difficoltà, lavorando con grande umiltà e spirito di servizio, stavano cercando di far ripartire la macchina comunale, cosa per niente semplice viste le macerie lasciate dalla precedente amministrazioni. Si è tentato in tutti i modi di far rientrare organicamente in Giunta i rappresentanti di OperAttiva. A nulla sono serviti gli appelli e il richiamo al senso di responsabilità".