GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Il caso caccia in Regione. Anellini sospetti sulle esche. Dopo il presidente Massardi denunciato il suo vice Bravo

La commissione del Consiglio regionale da loro guidata ha varato norme che rischiano di alleggerire i controlli proprio sui sigili per i richiami vivi.

Il caso caccia in Regione. Anellini sospetti sulle esche. Dopo il presidente Massardi denunciato il suo vice Bravo

Il caso caccia in Regione. Anellini sospetti sulle esche. Dopo il presidente Massardi denunciato il suo vice Bravo

Entrambi alla guida della Commissione del Consiglio regionale competente sulla caccia, entrambi cacciatori, entrambi denunciati dai carabinieri forestali per ipotesi di reato relative alla materia sulla quale, in questi mesi, hanno concentrato la propria attività politica al Pirellone. Coincidenza incredibile ma vera: dopo Floriano Massardi, presidente leghista della Commissione ottava, anche Carlo Bravo, vicepresidente della stessa assise, eletto invece nelle fila di Fratelli d’Italia, ha rimediato una denuncia da parte dei carabinieri della Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali (Soarda). L’una e l’altra denuncia, risalenti a tempi diversi, fanno riferimento a presunte irregolarità negli anellini apposti al tarso degli uccellini usati come richiami vivi, come esche per altri animali. In questi mesi, come detto, Massardi e Bravo hanno concentrato la propria azione politica in Regione proprio sul tema degli anellini facendo approvare norme che rischiano di rendere meno frequenti i controlli – come ha ravvisato anche l’ufficio legislativo del Pirellone – e riuscendo ad ottenere, in Consiglio regionale, lo stanziamento di centomila euro di soldi pubblici con i quali finanziare l’acquisto degli anellini per i richiami vivi da regalare ai cacciatori tramite le associazioni venatorie. Le opposizioni di centrosinistra, ora, chiedono compatte, con una mozione congiunta, le dimissioni di Bravo. I dettagli, allora.

La denuncia a carico di Bravo è scattata nel finesettimana, quando i carabinieri hanno controllato gli anellini al tarso di alcuni tordi esposti nel capanno del vicepresidente della commissione regionale, in quel di Pozzolengo, in provincia di Brescia. Gli anellini non hanno convinto i militari della Soarda, che hanno contestato a Bravo due reati: alterazione e contraffazione di sigilli. Da parte sua, il vicepresidente della commissione si è limitato ad alcune dichiarazioni ai siti di informazione del bresciano: "Sta succedendo la stessa cosa a tante persone che non hanno mai ricevuto una sanzione e si ritrovano accusate di un reato penale. Io – ha sottolineato Bravo – ho semplicemente lavorato per cambiare la gestione degli anellini dei richiami vivi perché si possa continuare ad andare a caccia". Massardi era stato denunciato nel 2021, sempre per la presunta manomissione degli anellini, ma a denunciarlo erano stati i carabinieri della stazione di Gavardo, di nuovo in provincia di Brescia.

"Il vicepresidente Bravo deve dimettersi: è inadatto al ruolo e dannoso per chi rispetta le regole. Presenteremo una mozione in Consiglio regionale – attaccano in un comunicato congiunto Pd, Movimento 5 Stelle, Patto Civico e Alleanza Verdi Sinistra –. Ha talmente voluto la modifica alla legge regionale sulla caccia, allentando le regole perché quelle esistenti erano troppo rigide, che poi l’ha addirittura violata, stando alla ricostruzione che ne danno i carabinieri. Al netto della vicenda giudiziaria che farà il suo corso, l’episodio di domenica ha reso ancor più evidente il conflitto di interesse di cui Bravo, insieme al presidente Massardi, è protagonista. Il vicepresidente di Fratelli d’Italia della Commissione Agricoltura, si è dimostrato inaffidabile e inadeguato, screditando le istituzioni e la categoria dei cacciatori. Bravo ricopre un ruolo istituzionale di primo piano attraverso il quale favorisce forzature legislative che mettono la Lombardia a rischio di ricorsi e sanzioni. Martedì in Aula proporremo una mozione urgente perché si dimetta".