Il campionato delle opere incompiute

Achille

Colombo Clerici*

Viadotti che finiscono nel nulla, scuole e ospedali mai entrati in attività, dighe che raccolgono soltanto terra, palazzi storici da recuperare e strade e porti da mettere in sicurezza, e poi reti fognarie, risanamenti idrogeologici, centri sportivi… Il campionario delle opere incompiute di competenza di Regioni e Comuni è variegato secondo il dossier del Ministero delle Infrastrutture. Sono 379 per un importo di 1,817 Mld di euro – occorreranno 1.250 milioni per completarle - localizzate per il 73% al sud e nelle isole. Ai poli opposti della classifica le Province autonome di Trento e Bolzano, zero incompiute, e la Sicilia, una su tre. La Lombardia ha in sospeso 19 opere i cui oneri per l’ultimazione dei lavori ammontano a oltre 59 milioni, oltre il 70% rispetto al totale delle regioni settentrionali. Per quanto riguarda le opere di competenza delle amministrazioni centrali, quelle incompiute sono 15, ed abbisognano di 428 milioni. Se i conti si fanno prendendo a riferimento la popolazione residente, in testa balza il Molise. Gli oneri per l’ultimazione delle 11 opere incompiute si traducono infatti in ben 416 euro pro-capite, una cifra enorme se comparata alle altre regioni: Sardegna 78 euro, Sicilia 59, Calabria 55, Basilicata 51, Valle d’Aosta 25, Marche 13, Puglia 8, Lombardia 6, Lazio, Liguria e Abruzzo 4, Umbria 3. Chiudono il cerchio Campania, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Veneto, Piemonte, fino all’Emilia Romagna che chiude con 0,3 euro pro-capite. Quali le ragioni di questi ritardi? Mancanza di fondi, cause tecniche, sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge, fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione o recesso dal contratto e mancato interesse al completamento da parte della stazione appaltante o dell’ente aggiudicatore. Una nota significativamente positiva in questo non esaltante panorama: il numero delle opere incompiute si è ridotto significativamente. Solo 5 anni fa si contavano 752 opere, dal 2017 queste si sono quindi globalmente dimezzate. *Presidente Assoedilizia

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