
di Stefano Dati
Il bike sharing non decolla, il progetto di mobilità sostenibile avviato dal Comune a pieno regime nel 2017 con due postazioni operative è sotto utilizzato. L’impiego delle bici pubbliche a pagamento, doveva essere una soluzione aggiuntiva per il collegamento dal centro cittadino ai binari del treno grazie ai due punti base del bike sharing istallati in: piazza San Zeno e la stazione ferroviaria.
Non solo, nel progetto del Comune l’intento di quel servizio era anche quello legato alla riscoperta delle bellezze paesaggistiche da visitare pedalando in sella alle due ruote. Nulla di tutto questo, a tre anni dall’operatività complessiva delle due postazioni il bike sharing si è rivelato essere un flop con la sola certezza del versamento da parte dell’ente pubblico di poco più di 1.300 euro all’anno per l’abbonamento di gestione licenze del servizio. "Sì in realtà è un servizio poco utilizzato - spiega l’assessore all’Ambiente Massimo Ughini - non ho sottomano i numeri con esattezza, ma penso che le persone con la tessera necessaria all’utilizzo non siano molte". Fra le cause del poco utilizzo di quel servizio trova posto anche il cantiere per la tangenziale. "L’interruzione della strada, viale Rimembranze, a causa dei lavori per la tangenziale che conduceva comodamente alla stazione dei treni non ha di certo aiutato all’utilizzo delle biciclette - continua l’assessore -. Quest’anno poi c’è anche il problema pandemia che ha ridotto le presenze dei pendolari in stazione".
C’è poi il tema del turismo, nessun interesse degli utenti a visitare la città con le bici pubbliche. "Francamente il bike sharing è ormai superato da altre realtà come quella del mobike - ribadisce ancora -. Un sistema quest’ultimo con il riconoscimento dell’utente attraverso un codice a barra e gps. Un metodo che consente di poter lasciare la bici ovunque pronta per un nuovo utilizzatore mentre il bike sharing, obbliga alla ricerca di una base dove poter parcheggiare le biciclette". Un cambio tecnologico del servizio non previsto al momento. "Le società che gestiscono il mobike non hanno interesse alla presenza in piccoli centri come il nostro, sono più attenti al movimento di grandi città come Milano, Bergamo e altre ancora - conclude l’assessore Ughini -. Continueremo quindi a mantenere operativo il bike sharing, auspicando un maggior incremento del servizio e in attesa di altre novità". Costo ventimila euro, in parte finanziati dalla Regione Lombardia, il bike sharing è stato inaugurato in due step con quattro anni di attesa fra il primo e secondo taglio del nastro. Nel 2013 al via la prima base in stazione, nel 2017 diventa poi operativa anche la seconda postazione installata in piazza San Zeno nel centro della città.