“Il barone rampante“ nel centenario di Italo Calvino

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Di corsa sopra un albero. Che di mangiare le lumache proprio non se ne parla. Fortuna che non tutti i figlioli reagiscono come Cosimo: sarebbe faticoso. Anche perché da lì il ragazzo (12 anni) decide di non scendere più. Addio terra con tutte le tue pesantezze! Meglio un’esistenza fra i rami, ad osservare dall’alto lo scorrere del mondo e della storia. Indimenticabile "Il barone rampante", con quel suo amore folle per la vita e per la ribellione. Come si può scoprire da domani al 5 febbraio anche al Piccolo Teatro Grassi. Nuova produzione. In prima assoluta. Affidata al giovane regista Riccardo Frati e con in scena Mauro Avogadro, Giovanni Battaglia, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Marina Occhionero e Francesco Santagada. Giusto giusto in occasione del centenario di Italo Calvino.

"Il libro fa parte della Trilogia dei nostri antenati – spiega il direttore Claudio Longhi – in cui lo scrittore s’interrogava sul presente dell’Italia partendo dal suo passato. La nostra produzione s’inscrive perfettamente in questa stagione dedicata al confronto fra teatro e realtà, fra l’universo performativo e la rappresentazione. Nella scelta di salire sugli alberi, Cosimo propone infatti un diverso rapporto con la realtà, una riflessione che nasce dall’osservare con altri occhi, consapevoli che a volte una presa di distanza aiuta a guardare meglio". Dalla pagina dunque alla scena. Si alzano gli occhi. Letteralmente. Visto che il lavoro si sviluppa tutto sulla verticalità. Sull’urgenza di staccare lo sguardo dai nostri piedi (dagli schermi, dalle paure) per guardare un pizzico più in alto. O almeno provarci. Grazie a uno spettacolo che intreccia i linguaggi della scena, si appoggia a musiche, disegni, animazioni ma rimane profondamente fedele alla scrittura di Calvino, alla sua leggerezza. A quell’impareggiabile intelligenza, colma di poesia e di arguzia politica. Qui condividendo le vicende settecentesche di Cosimo Piovasco di Rondò, rampollo di una nobile famiglia di Ombrosa. Un percorso di formazione. Sugli alberi. Dove non mancherà nulla: amicizie, battaglie, incontri, il grande amore per Viola. Fra pirati, banditi e rivoluzionari. Prima di avere a che fare pure con Napoleone. Ma ormai siamo alla fine. Passa una mongolfiera, Cosimo si aggrappa e vola via. Che i ribelli sono cocciuti, su questo non ci sono dubbi. E poi son sempre meglio le nuvole.

Diego Vincenti

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