
Razzante* Quando si parla di rischi dell’Intelligenza Artificiale si fa riferimento a quei sistemi che potrebbero violare i diritti...
Razzante*
Quando si parla di rischi dell’Intelligenza Artificiale si fa riferimento a quei sistemi che potrebbero violare i diritti fondamentali e provocare danni alla salute e alla sicurezza delle persone. Da ieri questi rischi sono meno minacciosi perché è entrato in vigore il primo blocco di divieti previsti dalla legge europea in materia (AI Act), che obbliga le aziende che producono e utilizzano soluzioni di AI a mettersi in regola. È vietata l’immissione sul mercato, la messa in servizio o l’uso di sistemi di AI che distorcono il comportamento di una persona o di un gruppo di persone utilizzando tecniche subliminali manipolative, inducendole a prendere una decisione che non avrebbero altrimenti preso, oppure sfruttandone le vulnerabilità, ad esempio età, avanzata o bisogno economico. Vengono altresì messi al bando sistemi di AI che classificano le persone sulla base del loro comportamento sociale o delle caratteristiche personali, provocando discriminazioni nell’esercizio dei diritti oppure nella valutazione del rischio che una persona commetta un reato. Da ieri gli algoritmi di AI non possono creare banche dati di riconoscimento facciale attingendo immagini da internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso, né indagare le emozioni di una persona sul luogo di lavoro e nelle scuole. Infine, le soluzioni di AI che classificano gli individui in base a razza, opinioni politiche, appartenenza sindacale, convinzioni religiose o filosofiche, vita sessuale devono essere maneggiate con cura per evitare penalizzazioni di qualsiasi genere. Da agosto le autorità nazionali degli Stati europei potranno imporre multe fino a 35 milioni di euro o al 7% del fatturato mondiale del gruppo alle aziende che non dovessero rispettare questi vincoli. La piena applicazione dell’AI Act è tuttavia prevista nella seconda metà dell’anno prossimo.
* Docente di Dirittodell’informazione all’Università Cattolica di Milano