"I veri amici diventano il canto della vita nei deserti della solitudine e della tristezza"

Nelle relazioni educative occorre raggiugere un certo equilibrio.

In termini di relazione educativa per raggiungere un certo equilibrio, è importante evitare sia gli eccessi dell’autoritarismo, sia i limiti del permissivismo.

Come si potrebbe concretizzare secondo te Elisabetta questo percorso pedagogico?

"Attraverso il dialogo e la chiarezza nella comunicazione, l’esaltazione del coraggio di saper attendere senza bramare qualcosa pretendendo di averla subito, e, soprattutto, nel coraggio di essere se stessi, evitando mode e modelli che non ci appartengono. Ognuno di noi è nato per essere unico fiore di un giardino".

Quali sono per te le persone che non muoiono mai?

"Prima di tutto i nostri cari: per aprire le porte dell’amore non serve lo sguardo degli occhi, ma quello della nostra anima e dei ricordi più belli che ci hanno lasciato. Non muore mai chi sa cucire gli strappi della vita, risvegliando sogni addormentati e chi ha il coraggio di correre sul ciglio della strada senza paura di perdersi nel vuoto. Non muore mai chi si abitua a sfidare i luoghi comuni e ad apprezzare il valore della semplicità. La semplicità è un importante aspetto che spesso scordiamo, mentre potrebbe essere la strada che apre a nuovi orizzonti, in cui ricordiamo le persone che non muoiono mai e il loro modo di essere. Non muoiono mai le persone che sanno regalarci la vera amicizia".