FRANCESCO PELLEGATTA
Cronaca

I sapori medievali arrivano sul web

Martina Scuri li racconta in una pagina Instagram. Il progetto si chiama “Habi de bona coquina”

di Francesco Pellegatta

Si sa, in Italia il cibo è cultura. Ma anche storia. E allora basta poco per scoprire che i nostri antenati vissuti in quell’epoca (tutt’altro che buia) chiamata Medioevo amavano particolarmente… le lasagne. E pure gnocchi e torte salate. Bevevano moltissimo latte di mandorle e “decoravano” le loro insalate con i fiori. Nulla di più moderno. Lo sa bene Martina Scuri, trentenne abbiatense di professione insegnante che ha unito alla passione per quel periodo storico il proprio amore verso la cucina. Fino a creare una pagina Instagram nata di recente e che in poco tempo ha raccolto follower un po’ da tutta Europa: “Habi de bona coquina” – “Fai della buona cucina“–, una sorta di tutorial per scoprire e imparare le ricette delle tavole medievali. Un’esperienza rara in Italia, nonostante la presenza di numerose compagnie di rievocazione. Martina Scuri fa parte della “Compagnia di Porta Giovia”, un gruppo di appassionati che mette in scena le avventure dei mercenari del XIV secolo al soldo della famiglia Visconti. "Tutto è nato per condividere una passione e far conoscere qualcosa di insolito – racconta Martina, che si dedica a lunghi studi prima di passare a fuochi e padelle -. Cerco di essere più accurata possibile dal punto di vista storico, partendo dal singolo ingrediente per poi ricercare sui manoscritti le ricette originali. Ma non è sempre facile".

Il progetto è nato la scorsa primavera, approfittando del lockdown, e in pochissimo tempo è cresciuto. Ma siamo ancora all’inizio. "Lo scopo della pagina è anche quello di sfatare alcuni falsi miti sul Medioevo - racconta -: non mangiavano carne marcia ricoperta di spezie, ad esempio; anzi, erano attentissimi alla freschezza dei cibi. Tra i ricchi, però, esistevano davvero l’ostentazione e il gusto per la scenografia: a volte nascondevano uccellini vivi dentro le torte per divertire gli ospiti al momento del taglio". Un progetto – “Habi de bona coquina” – destinato a crescere. "Continuerò a cucinare e nel frattempo sogno di organizzare banchetti per gli appassionati – confessa ancora Martina -, oltre a laboratori e progetti didattici".