
I ragazzi si raccontano. Ecco “Come2Baranza“ serie podcast di 8 episodi
"Raga, ma avete sentito di questa nuova domanda di tendenza sui social, ‘Chi preferiresti incontrare se fossi da sola in un bosco, un uomo o orso?’ Voi cosa rispondete?". Il linguaggio è quello dei giovani. Le voci sono quelle di Emmily, Youmna, Miriam, Natalie, Rosa e Wiam. Lo spunto di riflessione riguarda la vita quotidiana, in questo caso il femminismo. Si apre così la seconda stagione del progetto “Come2Baranza“ nato all’interno del doposcuola “Lascia o raddoppia“ organizzato da La Rotonda a Baranzate.
Un modo di raccontarsi e raccontare Baranzate, attraverso le vie della città dove vivono 81 etnie diverse di cui 40 in via Gorizia. Un solo titolo (Come2Baranza), con una duplice interpretazione: se letto in inglese “Come to Baranza“ è un invito a scoprire Baranzate, se letto in italiano “Come due Baranza“ è la dichiarazione di un modo di essere che volendo può anche diventare, “Come due Maranza“.
Dopo il successo della prima edizione, quest’anno i ragazzi e le ragazze del doposcuola riuniti nel collettivo Slaynz, supervisionati nella scrittura e nella produzione dall’attrice e podcaster Natalie Norma Fella, si sono dedicati alla registrazione della seconda stagione dal titolo “Come4Baranza“. Otto episodi su tematiche di attualità come le manifestazioni, l’utilizzo dei social o più intime come l’ansia sociale o le relazioni affettive e anaffettive, senza tralasciare argomenti più leggeri, come i festeggiamenti per un compleanno. Insieme al collettivo Slaynz, formato da Emmily, Fatima, Darrell, Aya, Fatema, Hana, Sara, Wiam, Youmna, Merola, Noelia, Martina, Miriam, Sofia, Voltaire, Ziyad, Rosa, hanno collaborato le educatrici del doposcuola, Carmen Grillo, Letizia Borsatti e Valentina Manetta, la volontaria di servizio civile Megan Vargas. Da ieri disponibili le nuove puntate, due ogni settimana, per quattro settimane, su tutte le principali piattaforme. La realizzazione del podcast è stata resa possibile grazie contributo di Fondazione Cariplo.
"Questa esperienza mi è piaciuta molto: la considero un’ottima opportunità per i giovani per esprimere la loro opinione su diverse tematiche e confrontarsi con i loro coetanei ascoltando appunto i diversi punti di vista", racconta Martina. "Grazie al podcast ho potuto parlare di temi tanto interessanti quanto sensibili, in maniera sciolta senza aver paura di dire la mia", aggiunge Rosa.
"I pomeriggi di laboratorio di questi due anni sono stati uno spazio di conoscenza ed esplorazione, un tempo di dialogo, di ascolto, di frustrazione a volte, di confronto, di silenzi, di casino, un tempo spesso divertente, qualche volta difficile – racconta Natalie Norma Fella –. Personalmente ho potuto assistere in diretta alla costruzione di questo confronto e di questi pensieri, sono felice di sapere che, dopo mesi di laboratorio, ora siano accessibili per chiunque voglia ascoltarli".