SIMONA BALLATORE
Cronaca

I primi studenti Iulm nel “mare dei Titani”

Prove di archeologia subacquea tra i tesori di Baia. "Così aiuteremo a studiare e comunicare i gioielli nascosti nei fondali dei Campi Flegrei"

di Simona Ballatore

Lezioni sul campo, anzi sott’acqua e lungo la costa: entra nel vivo il progetto “Nel mare dei Titani“ con i primi sei studenti dell’università Iulm in trasferta a Baia, nel Parco Archeologico dei Campi Flegrei. "Finalmente, dopo le lezioni teoriche, siamo riusciti a portare i primi studenti e abbiamo iniziato le operazione in mare, che continueranno a settembre – spiega Filippo Avilia, docente di Archeologia Subacquea –, è un’occasione unica per loro e ci consente di approfondire sul campo questo progetto di ricerca scientifica che vede l’università Iulm protagonista". A monte c’è un accordo di collaborazione scientifica fra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Napoli, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e il dipartimento di Studi Umanistici diretto dalla professoressa Giovanna Rocca.

Stage pratico dopo la didattica a distanza alla scoperta dell’area archeologica con una studentessa, Alessia Re, al secondo anno del corso di laurea in Turismo, management e cultura che - avendo il brevetto da sub - ha potuto già immergersi tra i tesori nascosti. "Un’esperienza indimenticabile che mi ha aperto gli occhi anche su quello che vorrei fare dopo l’università – racconta –, mi piacerebbe specializzarmi nell’archeologia subacquea e lavorare in questo ambito". Con lei in barca Simone Salvemini, Allegra Allievi, Lucia Dal Zotto, Mira Diana Marcela, Arianna Maria Taccagni e tre visitatori. L’obiettivo è continuare a portare nuovi studenti e creare corsi di formazione sul posto mentre continuano i rilevamenti geoarcheologici subacquei e lo studio del costone su cui gravita il Castello Aragonese di Baia. "Stiamo ridisegnando questa linea di costa – continua il professore Avilia – integrando una prima planimetria elaborata negli anni Novanta, con i moli del versante occidentale del fortino Tenaglia. E sono stati già fatti ritrovamenti inediti". Sarà compito anche degli studenti e dei ricercatori della Iulm studiarli e valorizzare l’area - anche attraverso iniziative culturali e di comunicazione - in accordo con gli enti preposti alla tutela dell’area. "Seguire il progetto direttamente da qui – conclude il professore - permette loro di interiorizzare le basi dell’archeologia subacquea e di elaborare un progetto comunicativo per far conoscere meglio un territorio che ha molto da raccontare".