GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

I pesi nel centrodestra lombardo. Summit tra i coordinatori regionali. Tra i nodi pure il rimpasto di Giunta

L’incontro è in programma a Roma settimana prossima. Forza Italia rivendica più spazio nell’esecutivo. Fratelli d’Italia pronta a ragionarci se si mettono in discussione assessorati pesanti. Fontana per il no.

L’incontro è in programma a Roma settimana prossima. Forza Italia rivendica più spazio nell’esecutivo. Fratelli d’Italia pronta a ragionarci se si mettono in discussione assessorati pesanti. Fontana per il no.

L’incontro è in programma a Roma settimana prossima. Forza Italia rivendica più spazio nell’esecutivo. Fratelli d’Italia pronta a ragionarci se si mettono in discussione assessorati pesanti. Fontana per il no.

L’incontro si terrà settimana prossima a Roma. Al tavolo i segretari o i coordinatori regionali dei partiti che governano la Lombardia: Carlo Maccari per Fratelli d’Italia, Massimiliano Romeo per la Lega, Alessandro Sorte per Forza Italia, Giacomo Cosentino per Lombardia Ideale e Alessadro Colucci per Noi per l’Italia. L’appuntamento vuol essere una prima occasione di confronto tra Romeo, eletto segretario della Lega Lombarda solo il 15 dicembre scorso, e i suoi parigrado. Ma con ogni probabilità si inizierà ad affrontare anche il tema di un riequilibrio dei pesi dei partiti all’interno della Giunta regionale. A spingere in questa direzione è soprattutto Forza Italia, che ritiene necessario ampliare la propria rappresentanza nell’esecutivo in modo da allinearla a quella in Consiglio regionale. Oggi Forza Italia conta, infatti, 9 consiglieri regionali. Ai 6 eletti nelle ultime Regionali si sono aggiunti Ivan Rota, che ha lasciato Lombardia Migliore, il movimento di Letizia Moratti, a sua volta tornata tra gli azzurri, Jacopo Dozio, che ha chiuso con Lombardia Ideale, la lista civica del governatore Attilio Fontana, e Giuseppe Licata, stavolta da Italia Viva (che ieri ha perso pure Massimo Vizzardi, confluito nel Gruppo misto).

Secondo i vertici di Forza Italia l’ampliamento del gruppo consigliare deve ora riflettersi in Giunta. Come? Legge non scritta vorrebbe che tre consiglieri valgano un assessorato – sussurra qualcuno –, mentre oggi Forza Italia ha due assessori a fronte di 9 consiglieri. Senza contare – si aggiunge – che l’opposizione è uscita indebolita da questi cambi di casacca. In casa Forza Italia si pensa, in particolare, ad una promozione di Fabrizio Figini, attuale capogruppo. Tra gli alleati c’è, però, chi rovescia l’argomento: se due dei tre innesti provengono dalle opposizioni, i pesi tra i partiti di maggioranza sono pressoché gli stessi. Nel mirino dei forzisti c’è Lombardia Ideale, che esprime un solo assessore, quello all’Ambiente, Giorgio Maione, destinato ad essere sacrificato qualora dovesse passare la linea del rimpasto. Una linea che Fratelli d’Italia sarebbe disposta ad appoggiare solo a condizione che si tratti di un vero riassetto di forze, che non ci si limiti a qualche avvicendamento in assessorati di seconda fascia o a qualche cambio della guardia tra i sottosegretari. Non sono un mistero le frizioni tra i meloniani e Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare indigesto anche ad alcuni direttore generali della sanità lombarda, ma voluto e strenuamente difeso da Fontana. C’è chi sostiene, in aggiunta, che nel mirino del primo partito della maggioranza ci sia anche Antonello Turturiello, potente segretario regionale. All’interno di Fratelli d’Italia non mancano di certo fibrillazioni nei confronti di alcuni assessori di casa: Barbara Mazzali, ad esempio, è entrata in Giunta in quota Daniela Santanché, ma ora non rappresenta alcuna corrente avendo rotto i rapporti con la stessa Santanché. Ma se Mazzali dovesse essere esclusa dall’esecutivo, tornerebbe in Consiglio a scapito di un uomo che è dato come vicino proprio alla corrente Mantovani-Santanché: Giorgio Bontempi. Anche per considerazioni di questo tipo, in FdI prevale la linea di puntare in alto: o un vero rimpasto o nessun rimpasto. Fontana, da parte sua, non sembra avere alcuna intenzione di stravolgere il suo esecutivo né di aprire alcuna riflessione su Bertolaso. Al momento le sorti di Bertolaso sembrano dipendere dalle scelte di Bertolaso. Altrettanto sembra valere per gli assessori leghisti, anche se alcuni di loro sono usciti male dalla fase congressuale lombarda: Claudia Terzi, nella sua Bergamo, non è riuscita a farsi eleggere tra i delegati. Quanto ai tempi dell’eventuale rimpasto, c’è chi dice si farà a fine mese e chi a metà 2025. Una prova, forse, che le idee sono ancora confuse.