I paninari tornano in piazza Liberty

Il raduno di “galli“ e “sfitinzie“ dove tutto nacque. "Noi come negli anni Ottanta". E ci sono anche i giovanissimi

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di Marianna Vazzana

Una primavera che sa un po’ d’autunno fa gioco ai paninari, che per il raduno di maggio hanno potuto sfoggiare bomber, giubbotti Moncler o Schott, felpe Best Company e pantaloni El Charro o Levi’s senza patire il caldo. "Dagli anni Ottanta a oggi con la stessa voglia di stare insieme". Dopo 40 anni sempre in piazza Liberty, dove il primo gruppo mise le basi ritrovandosi al bar “Al Panino“ e dando il via a un fenomeno che da Milano si estese in tutta Italia e all’estero. Peculiari i ritrovi delle compagnie, l’abbigliamento griffato ma anche personalizzato, la canzone-simbolo “The Wild Boys“ dei Duran Duran. Parole che qualcuno oggi usa per personalizzare le mascherine anti Covid, anche queste mostrate al raduno organizzato dai promotori della pagina Facebook “Paninari, la company“ fondata da Matteo Ranzi, con oltre 740 partecipanti. Presenti oltre cento persone alla reunion, che poi è andata avanti con il pranzo al “Valentino Legend“ di Andrea Melosi: tra loro, Ivan Fortunato con la sua “sfitinzia“ Barbara Codognati, Claudia Rota (lady El Charro) che vende abbigliamento del marchio, Manuel Volontè, che da adolescente ha lasciato il mondo dark per convertirsi alla filosofia paninara, Massimo Masseroni, "creatore di Max Duck, Paperino arrabbiato". E nuove leve come Matteo Rossi, diciassettenne, “figlio d’arte“, con il suo zaino Invicta e l’outfit vintage che "aggiunge personalità". Anche nel 2022.

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