I musulmani: "Dilapidati i fondi pubblici"

La comunità islamica chiede alla Corte dei Conti di fare luce sulle spese legali sostenute dal Comune nei ricorsi "contro la libertà di culto"

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Gli islamici di Magenta dell’associazione Abu Bakar ne sono convinti. Si sentono dei perseguitati da un Comune che, ricorso dopo ricorso, ha ingaggiato il terzo avvocato per contrastare le richieste dei fedeli di Maometto. Questa volta però non rimarranno a guardare. "Per il bene di Magenta chiederemo alla Corte dei Conti di fermare questo scandalo – promette Munib Ashfaq dell’associazione Abu Bakar – Adesso basta. Siano sindaco, vice sindaco e tutta la Giunta a rimborsare le spese. Se vogliono perseguitare delle persone che hanno solo la colpa di seguire una religione diversa per la loro campagna elettorale lo facciano con i danari propri. Questi soldi usati per perseguitarci sono soldi sottratti alle persone comuni, alla città, ai bisognosi".

Già due ricorsi persi e adesso un altro legale per seimila euro da sborsare. Ma qual è l’ingiustizia di cui parlano gli islamici? "A Magenta – spiega Ashfaq – esiste una zona destinata nel piano regolatore ad area di culto. A Magenta ci sono centinaia di musulmani, residenti da anni e molti di loro sono cittadini italiani. Quindi in un mondo normale sarebbe ovvio che, senza costi per il Comune, quell’area venisse assegnata per consentire alle persone che ne hanno diritto di avere un proprio luogo di culto. Invece non è così. A Magenta la propaganda della Lega e di una classe di amministratori senza il senso della Costituzione, della legge e della giustizia dicono di no. Senza una ragione, senza una giustificazione che non sia la persecuzione religiosa, la discriminazione e l’odio verso chi è ai loro occhi un diverso". Una lotta senza tregua, quindi. Le richieste dell’associazione vertono sulla moschea dove ritrovarsi per la preghiera comunitaria e su un luogo dove poter seppellire i propri cari secondo le regole dell’Islam.

Ma il Comune non cede, nella convinzione che la stragrande maggioranza dei magentini siano dalla loro parte. "Per dare manforte a questa ingiustizia – aggiunge il rappresentante dell’associazione islamica – e a questo pregiudizio, gli amministratori chiamano a raccolta eserciti di avvocati con importanti studi a Milano, parcelle salatissime e sconfitte assicurate". Questo perché, ad oggi, il Tar si è sempre espresso a favore della comunità islamica. "Chiediamo ai cittadini di ribellarsi contro questa ingiustizia pagata con i soldi dei magentini. Arricchire gli avvocati, ben tre studi legali, per fare un dispetto a persone pacifiche e che amano Magenta è un atto politicamente ignobile e immorale. Denunceremo questo scandalo in tutte le sedi".

Graziano Masperi

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