
La salute a scuola è "non vergognarti di parlare di salute mentale". È anche "moderazione", "quando ti dicono che bere fa male ma tu sei già al terzo spritz", dicono i ragazzi del liceo scientifico Bottoni. È "un nostro diritto", chiariscono i colleghi dell’Istituto Falck di Sesto, e gli studenti del Natta, nel capoluogo, la buttano in filosofia: "È e non può non essere". È anche, più prosaicamente, "quando entri in classe e trovi il contenitore dell’amuchina pieno", sottolineano dall’Oriani Mazzini.
Ed è ricordarsi che "le persone forti non scacciano gli altri ma li sostengono": uno dei tanti riferimenti al bullismo, tra le idee prodotte dagli studenti-educatori tra pari di 25 scuole superiori della città e dell’hinterland in una sfida che ha attraversato i corridoi con analogici cartelloni per finire subito sui social, con l’hashtag #LaSaluteAScuolaÈ. Ieri, ed era l’evento finale del programma Educapari coordinato dall’Ats Metropolitana: "Il mio meme per la salute", cioè slogan e immagini potenzialmente virali che saranno valutati nei prossimi giorni da una giuria di operatori della sanità e del terzo settore; i primi tre saranno premiati a ottobre.
Gi. Bo.