
di Giovanni Chiodini
Per limitare la diffusione del covid-19 la Regione ritiene che si debba ricorrere alla didattica a distanza "non assoluta ma parziale" nelle scuole superiori, con una alternanza di lezioni da casa e in presenza fisica a scuola. Un’altra richiesta è quella di scaglionare gli orari di ingresso alle elezioni in modo da non saturare i mezzi pubblici negli orari di punta. Come si stanno attrezzando le scuole del territorio? "A dire il vero - fanno sapere dell’Einaudi di Magenta - dall’inizio dell’anno scolastico noi abbiamo classi che seguono le lezioni da casa. Questo non avviene per prime e quinte dove la presenza in classe è determinante. Dalla seconda alla quarta, abbiamo un terzo delle classi a casa e due terzi che seguono le lezioni in presenza. Già a marzo siamo stati uno dei primi istituti ad avviare la didattica a distanza per tutti".
Al Bachelet di Abbiategrasso dall’inizio dell’anno scolastico le classi con meno di 21 studenti fanno lezione sempre in presenza. Così come i due terzi di quelle con più di 21 studenti, l’altro terzo resta a casa per seguire le lezioni della didattica a distanza. La turnazione è settimanale. Da questa turnazione sono escluse le classi in cui ci sono studenti disabili. Queste, in base anche alle disposizioni ministeriali, per tutto l’anno seguiranno le lezioni in presenza.
All’istituto Torno di Castano la preside Maria Merola si dice dubbiosa sulle indicazioni regionali: "Appena ci verrà mandata, valuteremo nel merito l’ordinanza. Se il problema è il trasporto, da noi non è così determinante per la trasmissione dei contagi come invece può esserlo a Milano. Dove sono tanti gli studenti che escono dalle svariate scuole e che finiscono quasi tutti sullo stesso mezzo di trasporto". "Qui da noi - afferma Merola - già dall’inizio dell’anno scolastico abbiamo impostato con Movibus una differenziazione delle uscite dei ragazzi dalle classi e la dotazione di mezzi adeguati senza mai raggiungere l’80% della capienza. Il 33% dei ragazzi del nostro istituto esce da scuola a mezzogiorno, l’altro 33% alle 12.30 e il rimanente alle 13. Così non si ripetono le scene che si vedevano negli anni passati, quando tutti uscivano assieme e c’era l’assalto ai pullman". In merito alla didattica a distanza, la preside del Torno evidenzia anche quelle che sono le problematiche tecniche. "Qui non abbiamo ancora la fibra ottica - sottolinea -. C’è l’antenna, ma ancora non c’è il collegamento con l’istituto. I lavori, finanziati con contributi europei, saranno completati tra un mese". Sinora al Torno ci sono stati due casi di studenti infettati dal virus. "Tre classi, di cui due già rientrate, sono rimaste a casa precauzionalmente. La terza rientrerà in settimana. Nell’istituto non c’è stata trasmissione del virus".