
I bimbi dell’asilo incontrano la disabilità
Progetto "La Differenza c’è, ma che differenza fa?". Il nome è suggestivo e preannuncia l’incontro tre persone con disabilità e i bambini de i nidi comunali. Da febbraio anche i nidi d’infanzia comunali di Novate Milanese gestiti da Koinè coop sociale partecipano a questa iniziativa di sperimentazione e di socializzazione insieme al Centro Diurno Disabili e al Centro Socio Educativo "Il Ponte" di Novate. Una volta a settimana, le persone con disabilità, accompagnate dai loro educatori, vengono accolte nei centri di servizi per vivere insieme a tutti i bambini la quotidianità della vita al nido. "La relazione che si è instaurata è ricca di emozioni e osservazioni interessanti. Gli utenti del Cse hanno avuto un impatto positivo nei confronti della struttura del nido, dei bambini e delle educatrici e hanno potuto sperimentare gli spazi destrutturati, guidati dai bambini".
E ancora: "All’inizio di questa esperienza ero spaventata, perché pensavo che avendo difficoltà i bambini si sarebbero spaventati e allontanati da me, invece è successo il contrario e pian piano, sia io che loro abbiamo imparato a conoscerci e loro hanno fatto in modo che nonostante la mia difficoltà potessero continuare a giocare con chi è diverso. Nel momento finale porto sempre un libro che scelgo e ho capito che per loro è una sorpresa, sono tutti curiosi e quindi mi vengono tutti vicino", racconta Claudia, utente del C.d.d. di Novate.
Grazie a queste occasioni i bambini, allo stesso tempo, hanno sperimentato la diversità studiando gli adulti e approfondendo differenti modalità di gioco, interazione e comunicazione. Un incontro dopo l’altro, bambine e bambini si sono aperti e relazionati sempre più con i loro ospiti, il timore di non conoscersi ha lasciato posto alla curiosità e al piacere dello stare insieme. "I bambini si sono mostrati entusiasti sin da subito e hanno reagito all’incontro con l’altro ognuno secondo la propria individualità: alcuni si sono relazionati con la spontaneità e la naturalezza che li contraddistingue mentre altri hanno preferito fermarsi ad osservare", spiega Monia, educatrice nido d’infanzia Il Trenino.
"È stato sorprendente vedere come le connessioni e le interazioni si siano evolute se facciamo un confronto fra il primo e l’ultimo incontro svolto. Alcuni bambini sono entrati subito in relazione con Cristian e Claudia, altri hanno preferito osservare. Ognuno ha seguito il proprio tempo e la propria predisposizione. È stato bello ed emozionante vedere come, ad oggi, si sia creata una vera e propria relazione tra Cristian, Claudia e i bambini che supera ogni “diversità“ fatta di sguardi, gesti delicati e parole gentili", conclude il racconto Ingrid, educatrice nido d’infanzia Il Trenino.