FRANCESCA GRILLO
Cronaca

I Descargalab cantano il coraggio di Pierino

Anche la moglie Francesca e il figlio Lorenzo nel video girato al mercato di Corsico dove Sanua lavorava

di Francesca Grillo

Lorenzo, il figlio di Pierino, gira tra le bancarelle del mercato in via Di Vittorio a Corsico. Il cuore accelera i battiti, uno più forte di tutti gli arriva in gola e il brivido lo sente sulla pelle. Come quel 4 febbraio del 1995, quando Lorenzo era seduto sul sedile di fianco a quello del padre. Stanno andando col furgone ad allestire la bancarella di frutta e verdura al mercato di Corsico, quando un colpo uccide Pierino in un’alba gelida. Un colpo sparato da nessuno, visto che i colpevoli sono ancora sconosciuti. Quello che è certo, come ha precisato il procuratore della Dda milanese Alessandra Dolci che ha riaperto il fascicolo dell’omicidio dopo oltre 25 anni, è che si è trattato di un killer della criminalità organizzata. Pietro Sanua aveva osato denunciare il racket delle piazzole degli ambulanti. Per la ‘ndrangheta andava ammazzato.

Pierino è morto, ma non è sconfitto. A Corsico, e non solo, nessuno lo dimentica. Il Comune lo scorso anno gli ha intitolato la sala consiliare, sottolineando l’esempio di Sanua nella lotta alla mafia. Ogni anno le celebrazioni ricordano la morte del sindacalista e quest’anno anche il gruppo musicale di Corsico, i Descargalab, ha voluto rendere omaggio a "un uomo di immenso valore", sottolinea la band, da sempre impegnata in iniziative e concerti per sensibilizzare sul tema. Il gruppo ha voluto dedicare un brano a Pietro, chiamando il figlio Lorenzo, oggi referente di Libera del territorio, e la moglie dell’ambulante, Francesca, a partecipare alle riprese. Lì, in mezzo alle bancarelle dello stesso mercato, in via Di Vittorio. Di fianco al muro che le scuole, Ucapte e Comune hanno voluto dedicare alle vittime di mafia.

"A testa alta" racconta la storia di Pietro Sanua, il video è una carrellata di immagini di famiglia, con Pierino che sorride e lavora tra le cassette di frutta. Quel lavoro che svolgeva con passione e senso del dovere, dall’alba alla sera tarda, ma "il pane non è amaro mai, se sa di libertà", canta la band mentre gira tra le bancarelle e suona il brano. Compare Francesca, moglie di Pietro, con gli occhi liquidi, sorride e alza la testa verso il cielo. Amici, ma anche sconosciuti che hanno voluto partecipare al video per ricordare Pietro, sono davanti a quel muro. Dietro, una scritta: "Puoi uccidere il sognatore. Ma non il sogno".