GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

I cinquant’anni del Fornaroli L’ospedale si converte all’arte

I "Neuroni Specchio": l’installazione dello scultore Russo unisce scienza e spazio visivo

di Giovanni Chiodini

"Open your mind" (apri la tua mente) è l’opera d’arte del bernatese Pierangelo Russo posta nella Sala della Rotonda dell’ospedale Fornaroli in occasione dei festeggiamenti dei cinquanta+uno anni di attività. Ieri mattina la presentazione alla presenza del direttore generale dell’Asst Fulvio Odinolfi, del sindaco di Magenta Chiara Calati, dei medici ospedalieri e dell’artista. La scultura è realizzata in cemento e specchi e riproduce una testa umana di grandi dimensioni divisa a metà. L’artista l’aveva pensata per partecipare al primo Festival delle Trasformazioni che si è svolto a Vigevano. Lì l’opera era stata notata dalla Fondazione Pistoletto ed è stata portata alla Biennale di Firenze.

"Quando l’ho riportata a casa - ha spiegato l’artista - ho cercato un posto dove poterla collocare. Ricordandomi di quanto mi era stato detto, e cioè che questa opera meritava di essere collocata in un ambiente di cura, in un ospedale, ho fatto la cosa che mi era sembrata più semplice. Ho chiamato l’ospedale di Magenta ed è nata questa opportunità". "La mia opera - ha detto - è stata ispirata da un caro amico che ha trascorso l’ultimo periodo della sua vita proprio al Fornaroli e io, che non so suonare, in quel tempo mi mettevo al pianoforte e m’illudevo che il suono di quello strumento in qualche modo lo raggiungesse". L’inaugurazione è stata preceduta da una introduzione del dottor Giorgio Bianconi, direttore dell’Unità di psichiatria di Legnano. "Trovo questa opera davvero sensazionale, così come trovo sensazionale l’idea di esporla in questo luogo" ha detto. "Grazie all’attività dei Neuroni Specchio, una particolare classe di cellule nel nostro cervello la cui funzione riflette la capacità tipicamente umana di immedesimarsi nel proprio simile, ovvero di provare quello che sente l’altro prossimo a noi, il genere umano è dotato di una caratteristica unica, l’empatia. L’empatia è la capacità di "mettersi nei panni dell’altro" percependo, in questo modo, emozioni e pensieri. È l’abilità di vedere il mondo come lo vedono gli altri, essere non giudicanti, comprendere i sentimenti altrui mantenendoli però distinti dai propri".

"La grande suggestione della "testa e degli specchi in essa contenuti" nell’opera di Russo ci propone di recuperare e mantenere sempre l’attenzione sulla prospettiva umanistica, sulla persona portatrice di sofferenza e sulla sua cura il cui incipit più naturale è proprio l’empatia" ha aggiunto Bianconi.