
Una delle proteste degli studenti contro il caro-affitti e la presenza di troppe case sfitte in città
Un milione di euro raccolto in cento giorni, che si aggiunge al primo milione di euro che era stato messo sul tavolo dalla Diocesi di Milano. Più di 150 alloggi sono stati messi a disposizione da Regione, Comune e parrocchie. E si stanno facendo avanti anche privati: sono in corso i sopralluoghi per capire fattibilità e interventi necessari, in modo da consentire le prime assegnazioni a giugno. Sono i primi risultati del Fondo Schuster - Case per la gente, lanciato il 15 dicembre dall’arcivescovo Mario Delpini, in occasione dei 50 anni di Caritas Ambrosiana.
"Siamo in fase esplorativa, di ascolto e di raccolta delle segnalazioni – spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana –. La risposta più grande è lo spirito d’iniziativa. Siamo riusciti a fare parlare di un tema che va oltre l’emergenza abitativa perché è strutturale e trasversale a tutte le povertà, ma anche al ceto medio, riguarda i centri urbani e le periferie". Regione Lombardia, tramite l’Aler Milano, ha messo a disposizione 120 appartamenti in città: è stato selezionato un primo blocco sperimentale di 15 unità (cinque nel quartiere Mazzini, cinque al Forlanini-Crescenzago, due allo Stadera, uno a Calvairate, uno nel quartiere Molise e uno alla Barona). Il Comune di Milano intende contribuire inizialmente con 12 appartamenti in via Ricciarelli; altri 15 immobili sono stati messi a disposizione da parrocchie e cittadini.
"L’obiettivo è anche evitare la polarizzazione – prosegue Gualzetti –. Non è un tema solo della città di Milano, la diocesi arriva fino a Lecco e a Varese e qualche segnale sta arrivando a che da lì. La raccolta economica consente anche di aumentare gli appartamenti a disposizione. che stiamo visitando in modo sistematico per capire se siano idonei allo scopo e fare partire i lavori per riuscire ad assegnarli alle famiglie da giugno". Ma non solo. "Ci sono appartamenti sfitti che vanno rimessi in circolo, appartamenti non abbordabili per il ceto medio sui quali dobbiamo lavorare per agevolare gli affitti. E, ancora, ci sono privati che non se la sentono di affittare i loro appartamenti, e quindi si interviene con “garanzie“". Sono diversi i fronti aperti: è previsto anche l’aiuto a chi ha una casa ma non riesce a mantenerla, con un sostegno nelle spese e nelle bollette. Sono già stati erogati a questo scopo 85mila euro alle famiglie in difficoltà, intercettate nei centri di ascolto e dal servizio diocesano Siloe. Guardando alla raccolta fondi, 500mila euro sono stati donati dalla Fondazione Peppino Vismara; 150mila euro dagli Enti bilaterali di terziario e turismo e quasi 400mila euro provengono da contributi di privati. "C’è molto da fare, ci sono tanti tasti che si possono toccare per affrontare il tema e tutti dobbiamo assumerci un pezzo di responsabilità", conclude Gualzetti.