GIULIA BONEZZI
Cronaca

I 200 letti “dormienti” dell’emergenza Covid andranno in Ucraina

Acquistati da Aria durante la pandemia ma inutilizzabili in Ue, saranno donati alla gente di Zaporizhzhia

L'ospedale Covid in Fiera Milano

L'ospedale Covid in Fiera Milano

Milano – Alla fine andranno davvero in Ucraina, alla gente di Zaporizhzhia martoriata dai bombardamenti russi, quei duecento letti ospedalieri rimasti per anni a prender polvere in un reparto dell’ex poliambulatorio dell’Asst Lariana, oggi Casa di comunità, di via Napoleona a Como. La Giunta regionale ha approvato ieri, su proposta dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, la cessione a titolo gratuito all’Amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia, con la quale la Lombardia ha sottoscritto lo scorso novembre un protocollo di cooperazione internazionale, di quei letti comprati da Aria nel 2020, nel pieno dell’emergenza pandemica, per 222.328 euro, ma mai utilizzati perché l’azienda indiana fornitrice non ha fornito le certificazioni necessarie a mettere in opera in un Paese dell’Ue.

Un flashback indietro di cinque anni, a quei mesi tremendi e confusi per la Lombardia, primo pezzo d’Occidente travolto dal Sars-CoV-2 quando la solidarietà tra Paesi europei vista un anno dopo per i vaccini era fantascienza anche tra le regioni italiane, e la corsa ad accaparrarsi mascherine e reagenti per tamponi, guanti e respiratori arrancava in un sottobosco fitto d’approfittatori, importatori di promesse da marinaio, aziende che spacciavano test mai validati a sindaci scagliandoli contro le autorità sanitarie per strappare a furor di popolo l’autorizzazione e altre ditte extraeuropee che evidentemente ritenevano l’emergenza sufficiente ad accantonare i rigidi protocolli Ue. Così quei letti acquistati presumibilmente per l’ospedale in Fiera, e che se regolamentari sarebbero stati dirottati al futuro hub per le maxiemergenze di Gallarate con altre attrezzature dell’"astronave", finirono in quel reparto vuoto del presidio satellite del Sant’Anna.

Intanto la centrale acquisti della Regione aveva fatto causa all’indiana Surgimill Medical Systems Private Limited e il 15 novembre 2023 il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso di Aria, dichiarando la risoluzione del contratto per inadempimento del fornitore. Tuttavia la ditta indiana non aveva ancora rimborsato la Regione a inizio febbraio, quando il caso dei letti dormienti deflagrò sul quotidiano locale La Provincia di Como, scatenando interrogazioni al Pirellone e minacce di esposti alla Corte dei Conti da parte del Pd. In quell’occasione Bertolaso svelò l’idea di "proporre un accordo all’azienda indiana che ci permetta di acquisire" i letti inutilizzabili in Italia "e donarli al governo ucraino da cui ci è giunta una richiesta", perché quel materiale "non conforme alla normativa europea" è "probabilmente utile in zone di guerra", oltre che arruolabile in uno Stato che non fa parte dell’Ue.

La richiesta ucraina risalirebbe "al 15 gennaio", ha precisato ieri una nota della Regione, spiegando che "grazie al rientro nella piena disponibilità di questi materiali e nel rispetto della legge regionale 33, che consente la cessione a fini umanitari di beni mobili dismessi" ne "ha deliberato la cessione di questi primi 200 letti che, seppur non conformi alla Direttiva CEE 93/42, potranno essere utilizzati a favore della popolazione colpita dalla guerra, come confermato dalle autorità ucraine informate delle caratteristiche tecniche". "Lo avevamo detto e l’abbiamo fatto – chiosa l’assessore Bertolaso –, trasformando una criticità del passato in un’opportunità di aiuto reale".