Villois
Milano ha sempre avuto la capacità non solo di anticipare i tempi ma anche di fissare obiettivi che in gran parte, dal Dopoguerra ad oggi, non solo sono stati raggiunti ma a volte, anzi sovente,superati. Mi riferisco all’importanza attrattiva ed economica che ha avuto il filone moda e fashion a cui si è aggiunto con pari importanza quello del design, così come Bocconi, Politecnico e Statale hanno scalato le classifiche del sapere scientifico, primeggiando ben oltre i confini nazionali. In questo contesto di successi stupisce che si parli troppo poco di quel gioiello che si chiama Human Tecnopole, il cui core è quello di realizzare un centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico con l’obiettivo di contribuire a promuovere una più ampia valorizzazione dei risultati della ricerca e dell’innovazione tecnologica nel settore italiano delle scienze della vita, finalizzando l’attività in cinque aree di ricerca particolarmente rilevanti per il settore biomedico che sono la genomica e la neuro genomica, la biologia strutturale e quella computazionale,e l’health data science. Una struttura all’avanguardia che sta ospitando ricercatori di ogni parte del globo e che si interfaccia con i più qualificati centri internazionali per il settore biomedico.Un unicum per l’Italia, com’è nello stile di Milano, che rappresenta una straordinaria occasione per accelerare il ruolo di voler essere una delle capitale europee della ricerca nelle scienze mediche. Una struttura che varrà ben di più nel tempo di quanto avrebbe valso l’insediamento della sede dell’Agenzia Europea del Farmaco, ovvero dell’ennesimo centro della burocrazia, in questo caso europea, che avvolge e rallenta l’evoluzione di ciò di cui ha bisogno il nostro Paese, la possibilità di affermarsi nella ricerca, pur non disponendo delle risorse finanziarie che vengono fornite in Francia e Germania, per non parlare della Svizzera.