MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Viavai tra rifiuti e spaccio nel palazzo della vergogna di viale Molise

Sono tornati gli occupanti abusivi nelle palazzine Liberty dell’ex Macello

Un'impressionante immagine scattata con il drone

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Milano, 29 aprile 2021 - Sembra la porta di un albergo. Il viavai è continuo: ragazzi, uomini, donne. Qualcuno entra in coppia. Sopra, il civico è bene in vista: numero 62, disegnato con chiodi attaccati a un pannello bianco. Fino a qualche anno fa, in questa palazzina, che è uno degli edifici Liberty dell’ex Macello di viale Molise, c’era una ciclofficina. Ora è l’ingresso privilegiato per raggiungere dal retro, abusivamente, tutto il complesso, compreso l’edificio al civico 66 che era stato sgomberato tra il 20 e il 21 marzo, dopo un’aggressione a coltellate nella notte, e devastato da un rogo la settimana successiva. Confina da un lato con il centro sociale Macao e dall’altro con un’ex sede dell’Ats, pure questa invasa. Il portone del complesso "liberato", affacciato sulla strada, è ancora sbarrato, con tanto di nastro di plastica della polizia locale su un palo di legno. Ma, accanto, una tapparella del piano rialzato è sollevata. Sul davanzale, spuntano calze e indumenti stesi. Stessa situazione ai piani superiori. "Quanti siamo qui dentro? Più di 50 persone", risponde candidamente uno degli occupanti, nordafricano. Arriva una coppia, donna e uomo: "Non parliamo bene l’italiano. Siamo della Bulgaria". Un uomo seduto sui gradini fa segno di non voler parlare. Allo sguardo che si allunga oltre le sbarre della cancellata, che fa da barriera a una spianata di cemento, non passano inosservati cumuli di rifiuti ammassati. Ma è nulla, in confronto al panorama che si vede dall’alto: il cortile interno di una delle palazzine è stracolmo di tonnellate di spazzatura. Qualcuno degli occupanti si accorge delle riprese aeree e cerca di colpire il drone con i sassi, sbracciandosi. Con tutta probabilità, il luogo non è solo un rifugio per disperati, ma anche un covo di spaccio, considerando che sul marciapiede sono in bella vista pezzi di plastica che hanno tutta l’aria di essere involucri di dosi gettati via. Rispetto al mese scorso, la situazione non sembra cambiata, anzi il problema si è esteso in alcuni degli alloggi che sovrastano l’ex mercato del pollame, a due passi, tra le vie Maspero e Vismara, rimasti completamente sfitti da due mesi, una delle mete privilegiate dopo lo sgombero dall’ex Macello di viale Molise. La notte tra il 20 e il 21 marzo, al civico 66 erano intervenuti i carabinieri, dopo la segnalazione di un’aggressione armata iniziata all’interno del complesso e proseguita in strada. Dentro c’erano 86 occupanti, originari del Nord Africa, tutti allontanati. Vivevano su tappeti d’immondizia e dormivano su materassi lerci, muovendosi tra angoli cucina e camerate con decine di giacigli e allacciamenti abusivi alla corrente. La settimana successiva era divampato un incendio nel sottotetto, che aveva lasciato intendere come i movimenti fossero ricominciati. Le occupazioni e i viavai sono una delle croci del quartiere. Fino a quando? I cittadini della zona auspicano una messa in sicurezza "efficace, una volta per tutte". Tutta l’area dell’ex Macello, aveva fatto sapere il Comune, sarà oggetto di restyling grazie al bando di Reinventing cities, che scade il 9 giugno.