REDAZIONE MILANO

"Ho tolto la mascherina a un matrimonio, contagiata"

Elsa Martignoni si è ammalata mentre stava suonando, si cura a casa a sogna il ritorno sul palco

"Ho passato giorni terribili, senza forze, come se una pressa mi schiacciasse. Sensazioni mai avute in vita mia. Voglio lanciare un appello a tutti: usate le mascherine, state distanziati, uscite solo se necessario. Ormai lo sentiamo ripetere come un mantra ma io lo ribadisco perché sto vivendo il Covid: è tremendo, e basta pochissimo a infettarsi". Elsa Martignoni, violinista milanese di fama internazionale conosciuta per le sue performance con il violino elettrico e seguita da oltre 31mila persone sui social, racconta la quarantena.

Da quando è in isolamento?

"Dal 14 ottobre, avuto il risultato del tampone: positivo. Oltre alla febbre, non sentivo più odori né sapori. Il contagio è avvenuto quando mi sono esibita a un matrimonio. Nella sala da ballo avevo molto caldo e non riuscivo a suonare, così ho tolto la mascherina. Una leggerezza che mi è costata cara".

Come si sente adesso?

"Mi sto riprendendo a poco a poco. Ho passato giorni terribili, non avevo la forza di alzarmi dal letto. Ora la febbre è passata ma continuo a non avere olfatto né gusto. Ho addosso una stanchezza inimmaginabile ma non ho problemi di respirazione. Ero preoccupata per i miei genitori, che hanno 82 anni: temevo di averli potuti contagiare, per fortuna sono negativi".

Come trascorre le sue giornate?

"Mi alzo dal letto, metto la tuta, faccio la spesa on line. Ho ricominciato a suonare ma con molta calma. Nel lockdown avevo eseguito sul balcone ‘Con te partirò’, rallegrando i miei vicini (in zona Lambrate). La musica è la mia vita e mi sta dando forza. A letto ho rivisto molte mie performance, ho riflettuto su quel o che ho vissuto, ho ripensato ai luoghi visti nel mondo per rivivere quelle stesse emozioni".

C’è qualche episodio in particolare?

"Ho ripensato a quando in me è scattata la scintilla per la musica. Avevo 8 anni, mio papà mi portò al concerto di un violinista russo che suonava Ciaikovski e io pensai ‘questo è quello che voglio fare’. Mi sono diplomata al Conservatorio Verdi di Milano, ho suonato nell’Orchestra La Verdi, con la sinfonica della Rai, alla Scala, e sono andata in tournée nel mondo. Da 10 anni suono anche il violino elettrico. Ho un sogno: organizzare un mio concerto quando l’emergenza sarà finita. E spero prestissimo, perché il mondo ha bisogno della musica dal vivo".

Marianna Vazzana