RAFFAELLA FOLETTI
Cronaca

Hinterland assediato dal nemico invisibile

Il coronavirus con le sue troppe vittime è stato il protagonista assoluto del 2020 e ha dettato legge nei nostri comportamenti

di Raffaella Foletti

È il 27 gennaio quando il Covid debutta nelle cronache dell’hinterland: la multietnica Baranzate annulla il Capodanno cinese. Febbraio comincia con la prima impasse, quando Garbagnate non trova le mascherine per i dipendenti degli sportelli comunali. Dal 23 febbraio, i primi contagiati: un uomo di Mediglia che vive nel Lodigiano seguito da un torinese positivo a Cesano Boscone. Ai primi di marzo, due casi al Circolo Libertas di Bresso. Il 7 ecco i primi morti: una 74enne a Melegnano, un 83enne a Colturano. A Segrate la Polizia locale si aggira nei quartieri con i megafoni: restate chiusi in casa. Cesano e Cusano chiudono i parchi; Bresso i bar. Proprio a Bresso l’11 marzo tre morti e il primo guarito; 12 i decessi tra Rozzano e Corsico; 70 i ricoverati al Bassini di Cinisello. In Martesana sono Cernusco e Trezzo le più colpite, con cento infettati e 7 decessi. Il 20 marzo a Segrate il virus si porta via il nonno-vigile Giuseppe Belviso, storico angelo custode degli scolari. A Rozzano l’esercito presidia le strade perché la gente non esca, a Lacchiarella assalto ai market. La Pelucca di Sesto è la prima a vietare le visite e a istituire camere Covid. Il 26 marzo addio a don Agostino, parroco della sestese Rondinella. A fine mese due morti e 23 contagiati alla Sacra Famiglia tra Settimo a Cesano; contagi e morti sospette alla Rsa Perini di Rho. Il primo aprile a Cassano ancora un morto illustre: Lorenzo Colombo, capogruppo dem ed ex presidente Acli. Ricoverata Silvana Centurelli, sindaco trezzese; Segrate piange la maestra Letizia Rovetta dell’elementare Fermi.

Intanto il virus dilaga nelle Rsa di Vanzago e Settimo. La Coopcel di Peschiera perde il vicepresidente Massimo Moriggi e il membro del cda Paolo Martellosio. Poi è Segrate a dare l’addio a un altro nonno-vigile, Gianpiero Luppo. Aumentano i contagi alla Rsa Mantovani di Cologno e a Segrate il Covid esplode alla San Rocco nonché nella nuova residenza di San Felice; 32 i morti alla Castellini di Melegnano mentre guarisce il sindaco di Grezzago, Gilberto Barki. I 97 decessi nelle case di riposo tra Mediglia e Melegnano finiscono in un fascicolo per epidemia e omicidio colposi. A Cesano perquisizioni alla Sacra Famiglia; indagati i vertici della Fondazione Mantovani di Cologno. Alla Luigi Strada di Bresso contagiato il 72% degli ospiti con 21 morti; la Perini di Rho piange 8 decessi in 10 giorni, e il 50% degli ospiti è contagiato.

A maggio, prove generali di ripresa. Ma la Pelucca conta il quinto decesso e a luglio sono tante le attività che non riaprono. A fine agosto tornano ad aumentare morti e contagi nel Nord Milano; restano tutti negativi gli anziani nelle Rsa di Gorgonzola, Cassano e Cassina. Settembre vede le scuole riaprire a singhiozzo: e subito innumerevoli classi finiscono in quarantena. L’incubo contagi torna a ottobre, quando anche l’hinterland è travolto dalla seconda ondata. La Rsa bollatese è la prima a tenere a battesimo la stanza degli abbracci. Sul finire di un anno da dimenticare, addio a Pepe Salvaderi, voce e fondatore dei Dik Dik nella sua Buccinasco; e al sestese Roberto Trezzi, medico di famiglia fino all’ultimo.