Milano, attacco hacker al gruppo Zegna "Non c’è stato alcun riscatto"

Non è escluso il collegamento con il caso Lazio. "Avvisati personalmente i clienti esposti"

Indagini in corso per l'attacco hacker

Indagini in corso per l'attacco hacker

Milano -  Non solo istituzioni, ma anche aziende di primo piano. Dopo la Regione Lazio, gli hacker se la prendono con il Gruppo Zegna. In un mondo sempre più connesso e con un business che ormai, sul digitale, la fa da padrone, gli attacchi informatici sono una realtà sempre più insidiosa. Materia, questa, della polizia postale che mette in campo dei superesperti per identificare gli account da cui partono gli atti di pirateria informatica. Alcuni addirittura con richiesta di riscatto, come accaduto per i dati sanitari del Lazio, presi in ostaggio da un gruppo anonimo che ha chiesto 5 milioni di euro. Smentisce qualunque versamento di denaro, intanto, il Gruppo Zegna, simbolo del Made in Italy di lusso. A comunicare l’incursione è lo stesso gigante della moda. "Il Gruppo Ermenegildo Zegna negli scorsi giorni ha subito un’intrusione nei propri sistemi informatici, un cosidetto “ransomexx”. Non appena la società ha appreso l’accaduto, ha prontamente avviato un’indagine forense, condotta da esperti esterni, e ha messo in atto le azioni necessarie a garantire la sicurezza della propria rete". È stata comunque rilevata "una possibile compromissione di credenziali di clienti, subito avvertiti individualmente".

La nota spiega ancora: "Non abbiamo in nessun modo ceduto ad alcun tipo di ricatto", ha precisato il ceo dell’azienda. "Ci siamo attivati immediatamente per tutelare i dati e tutti coloro che a essi sono collegati. Sia nei confronti della nostra clientela e dei consumatori, sia riguardo ai nostri investitori". Per il direttivo dell’azienda l’attacco potrebbe essere collegato al recente annuncio della quotazione del gruppo biellese alla borsa di New York, che dovrebbe avvenire entro la fine del 2021. Annuncio che potrebbe aver innescato l’interesse degli hacker. ll gruppo ha anche reso noto che l’azienda ha informato tute le autorità competenti. "L’indagine è tuttora in corso e vogliamo rassicurare i nostri clienti e partner commerciali che i nostri team stanno lavorando intensamente, mettendo in atto tutti gli sforzi necessari per risolvere la situazione. La nostra priorità principale è garantire la continuità operativa in un ambiente sicuro e protetto".

Chi indaga , inoltre, non esclude che gli hacker autori del blitz contro la Regione Lazio siano gli stessi del raid compiuto contro l’azienda di moda Ermenegildo Zegna. La polizia Postale sta comunque proseguendo le verifiche, coordinata dalla Procura di Roma. Il rischio era legato alla possibilità che alcuni dati carpiti dai pirati telematici potessero finire nel dark web. Nel dicembre scorso era stato sventato un attacco anche all’anagrafe di Milano. Il Comune aveva sporto denuncia contro ignoti per il tentativo che, fortunatamente non era andato a buon fine e aveva assicurato che non c’era stato nessun furto di dati. Al Comune di Brescia, invece, un doppio attacco con richiesta di riscatto. A violare la piattaforma comunale era stato un gruppo ben organizzato e preparato di cybercrime. I membri del gruppo si erano poi rivolti al Comune chiedendo soldi. Avrebbero preteso circa 1.3 milioni di euro equivalenti a 26 bitcoin per sbloccare tutto.  

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