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Ha la febbre, non sposta l’auto: la ritrova in deposito danneggiata

Una rimozione forzata salatissima per un settantasettenne, che, andando a ritirare la sua Mercedes al deposito di via Messina, gestito da Atm, si è reso conto di danni ingenti: "Lo sportello del serbatoio del carburante è stato forzato. Il meccanismo di apertura automatica è stato scardinato e il tappo è sparito. Soprattutto, presumibilmente con un flessibile, è stata strappata via la marmitta catalitica. Tra il lavoro del meccanico, i soldi della sanzione e quelli per le giornate in deposito, bisognerà sborsare almeno 1.500 euro", spiega un familiare. Non c’è certezza su dove sia avvenuto il danno "ma noi sospettiamo che qualcuno si sia intrufolato nel deposito: è difficile che in strada si possa agire indisturbati con un flessibile. Invieremo una lettera al prefetto per chiedere l’annullamento della sanzione". L’auto era stata parcheggiata in via Pellizza Da Volpedo, in zona Fiera, tra i civici 36 e 38, lo scorso 24 marzo. Il settantasettenne aveva scelto quel punto sapendo che non ci fosse il lavaggio stradale. "Dato che non stavo molto bene e avevo febbre alta - ha sottolineato - almeno ero sicuro di non doverla spostare. Ed essendo pure in zona rossa sono rimasto a casa". Ma, quando il giorno di Pasqua è sceso in strada, la macchina non c’era più. La polizia locale "mi ha spiegato che l’auto era stata rimossa per via di un cartello lavori e trasferita al Deposito di via Messina". Una volta lì, l’anziano si è reso conto dei danni. "Sono tornato qualche giorno dopo con un meccanico". Nel verbale di consegna ha fatto inserire tutti i problemi riscontrati. "Ho anche chiesto che mi venisse mostrato il verbale risalente all’arrivo dell’auto al deposito, per capire se fossero già stati riscontrati eventuali danni, ma mi è stato negato. L’unico documento, sul parabrezza, è illeggibile".

Interviene Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Regione, evidenziando che "sanzionare una persona anziana, la quale per tutelare la sua salute ha rispettato in maniera rigorosa il confinamento domestico, è una decisione vergognosa. Questo signore ora si trova a dover spendere lo stipendio medio di un lavoratore, nel periodo di maggiore crisi che Milano e il Paese stanno vivendo. Il Comune prenda subito provvedimenti e annulli una sanzione ingiusta".

M.V.