MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Guerra in Ucraina, la storia di Cristina e i suoi bimbi: ora sono al sicuro

A portarli in Italia insieme ad altri 17 profughi la carovana di associazioni e Chiesa ortodossa

I volontari

"Mio figlio ha 16 anni, non voglio che vada in guerra: portatelo via". E ancora: "Vi prego prendetevi cura di mia moglie e dei miei figli, devono andare via di qui. Ci hanno chiesto 4mila euro ma non li abbiamo". Siamo fra Tarasivzti, in Ucraina, e Siret, la frontiera con la Romania. La carovana umanitaria partita da Milano venerdì scorso è arrivata a destinazione e ha consegnato nelle mani della popolazione ucraina materiali di prima necessità e medicinali trasportati da tre autotreni e dodici furgoni. Trenta ore di viaggio per arrivare e si riparte subito. Lungo la strada che ci riporta a casa troviamo una chilometrica coda di auto. Dieci, forse 15, chilometri di mezzi incolonnati fino al confine. Sono ucraini che scappano dal loro Paese in auto. E altre migliaia vanno a piedi. Un uomo ci ferma e parla con German Semanchuk, arcivescovo della chiesa ortodossa di Cernvici (Ucraina), colui che ha coordinato la distribuzione degli aiuti assieme a monsignor Avondius, della chiesa ortodossa di Milano. Semanchuk spiega che quell’uomo chiede un passaggio per la sua famiglia. La carovana che all’andata ha trasportato generi di prima necessità anche al ritorno ha un carico prezioso: portare in salvo quante più donne e bambini possibile.

L’uomo che ci ha fermato ha abbracciato la moglie Cristina e i figli Sasha di 5 anni e Solimia di un anno e mezzo ed è andato via verso Odessa con le lacrime agli occhi ma felice. Non sapeva chi fossimo ma non ha esitato ad affidarci la sua famiglia perché "nulla è peggio di rischiare di vederli morire sotto le bombe". E così è stato con altri profughi, in tutto una ventina. Infatti se la carovana umanitaria nel viaggio di andata era unica, al ritorno si è divisa in vari tronconi. Quelli che si erano fermati al confine senza entrare in Ucraina sono ripartiti prima ma lungo la strada hanno raccolto donne e bambini che a piedi si dirigevano verso il centro della Romania. Li hanno caricati e accompagnati fino in Germania e poi hanno fatto rientro in Italia (sono arrivati qualche ora fa). E un altro giovanissimo, un ragazzino di 16 anni, è stato affidato dalla zia a un altro mezzo. Non voleva vederlo andare in guerra e ora è a Milano al sicuro. Al sicuro nella casa della nonna Lydmila sono anche Cristina e i suoi due figli. L’altra notte alle 2 siamo arrivati a Como e la nonna li attendeva sull’uscio di casa. "Non sapevo se sarebbero riuscite ad arrivare – spiega Lydmila – non ci credo ancora che posso abbracciarli, grazie Italia".

Alla luce dell’intensificarsi delle violenze e della conseguente emergenza umanitaria in Ucraina, le testate del Gruppo Monrif (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno) hanno deciso di lanciare una raccolta fondi per rispondere alle enormi necessità della popolazione ucraina. 

PER DONARE PER L’EMERGENZA UCRAINA TRAMITE BONIFICO

Intestatario: Editoriale Nazionale

Banca: Unicredit SPA

IBAN: IT 78 H 02008 02435 000106364800

Causale: UN AIUTO PER L’UCRAINA