MARIO CONSANI
Cronaca

Rischio gradino, ora i segnali ci sono. Ma il parroco dovrà pagare i danni

S. Maria del Carmine, la donna inciampata vuole essere risarcita

Dopo l'incidente sulla navata è comparso un cartello che avvisa della pedana pericolosa

Milano, 2 gennaio 2018 - Ora gli avvisi in chiesa ci sono, ma certo il passato non si cancella con qualche segnale di pericolo... E così il parroco rischia davvero di dover pagare i danni.

Non c’è pace tra i banchi di Santa Maria del Carmine, nel cuore di Brera, dove, come già raccontato dal Giorno, per scaldare non solo le anime ma anche i corpi dei fedeli in periodo invernale, non potendo toccare il pavimento del ’600, al sacerdote venne in mente di far installare a terra un vero e proprio sopralzo in finto legno sotto cui far scorrere i tubi del riscaldamento. Sopra la pedana in finto parquet trovano agevolmente posto banconi e sedie.

Naturalmente, per potersi sedere i fedeli devono salire un leggero scalino, e poiché molti di loro sono anziani, il rischio è in agguato. Una donna, inciampata cadendo rovinosamente nel dicembre 2015, oltre a rivolgersi al prete preannunciando richiesta di danni, prese carta e penna e scrisse anche all’Ats della Città metropolitana, l’ex Asl di Milano. Messa in moto la macchina burocratica, l’Ats pensò bene di trattare Santa Maria del Carmine alla stregua di un luogo di lavoro, forse del sacrestano. E mesi fa notificò al prete una “prescrizione” qualificandolo in pratica come responsabile della sicurezza e risparmiando in questo modo il “capoazienda” celeste. Nel documento si invitava il parroco a prendere ogni dovuta e possibile cautela preventiva affinché non avessero a ripetersi inciampi come quello che aveva dato il via alla querelle. Così in chiesa spuntarono fogli di carta bianca con «Attenzione gradino» fissati lungo le navate su ogni pilastro. E qua e là altra segnaletica di plastica tutta gialla sempre con la stessa scritta e il triangolo nero di pericolo, con tanto di omino stilizzato che ruzzola. Dopo un sopralluogo del magistrato, la questione pareva chiusa.

Ma non certo per il legale della signora caduta «rovinosamente» due anni fa e che per questo dovette recarsi «in taxi al pronto soccorso del Gaetano Pini». Dopo la lettera scritta al parroco nel febbraio 2016, con la quale preannunciava richiesta di danni vista l’insidia del sopralzo, la questione era rimasta in sospeso. Ma ora, vista la presa di posizione dell’Ats e le segnalazioni di pericolo sistemate finalmente in chiesa (quasi un’implicita ammissione di colpa da parte del prete...) il legale della signora è tornato alla carica e la pretesa dei danni si fa più concreta.

mario.consani@ilgiorno.net