LUCA BALZAROTTI
Cronaca

Gli Usa di Trump e l’incubo dazi: "Export, in bilico 14 miliardi". Cresce l’allarme delle imprese

Lombardia prima regione in Italia per vendite agli Stati Uniti. "Affari quasi raddoppiati in 10 anni". Meccanica, moda e metallurgia i settori trainanti. Boom del comparto alimentare (855 milioni di euro). Spada, presidente Assolombarda: "No a politiche commerciali rigide, urgente una risposta dall’Ue".

Lombardia prima regione in Italia per vendite agli Stati Uniti. "Affari quasi raddoppiati in 10 anni". Meccanica, moda e metallurgia i settori trainanti. Boom del comparto alimentare (855 milioni di euro). Spada, presidente Assolombarda: "No a politiche commerciali rigide, urgente una risposta dall’Ue".

Lombardia prima regione in Italia per vendite agli Stati Uniti. "Affari quasi raddoppiati in 10 anni". Meccanica, moda e metallurgia i settori trainanti. Boom del comparto alimentare (855 milioni di euro). Spada, presidente Assolombarda: "No a politiche commerciali rigide, urgente una risposta dall’Ue".

L’interscambio commerciale tra Lombardia e Stati Uniti vale 19,1 miliardi di euro. Di questi 14,2 miliardi arrivano dall’export, le vendite di prodotti e servizi delle imprese della regione negli Usa. Numeri che portano Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, la più grande associazione territoriale di Confindustria, a una preoccupante conclusione: "I dazi che imporrà l’Amministrazione Trump, come ribadito anche a Davos, possono gravemente minare la competitività delle nostre imprese già compromessa da nodi strutturali: troppa burocrazia, pochi investimenti, costo dell’energia". C’è di più: negli ultimi dieci anni il valore delle esportazioni negli Usa è quasi raddoppiato tanto da “pesare“ oggi per l’8,7% del totale dell’export lombardo (fonte centro studi Assolombarda su dati Istat). Meccanica (3 miliardi), moda (oltre 2 miliardi) e metalli (1,8 miliardi) sono i tre settori manifatturieri più presenti (49% del totale delle esportazioni), mentre è l’alimentare a volare: +20% con un valore di 855 milioni.

La Lombardia, prima regione in Italia per vendite nel mercato statunitense davanti a Emilia Romagna e Toscana, rischia ora di subire le conseguenze peggiori dal protezionismo sbandierato dal neopresidente Usa Trump a difesa della produzione nazionale. "Il nostro è un territorio fortemente votato all’export, un modello che abbiamo costruito e rafforzato negli anni, grazie alla grande qualità ed elevata differenziazione delle imprese esportatrici e dei prodotti esportati nonché alle notevoli doti di adattabilità delle aziende dimostrate anche durante le crisi internazionali degli ultimi anni e al relativo sconvolgimento delle filiere globali – sottolinea Spada –. Per un modello “export-driven“ come il nostro, una politica commerciale rigida, basata sull’imposizione di dazi, è certamente una minaccia che potrebbe costare al Made in Italy da 4 a oltre 7 miliardi di dollari. I dazi dovrebbero essere imposti come ultima risposta per combattere fenomeni di concorrenza sleale. Non è il nostro caso". La difesa da questa minaccia "può essere solo europea" auspica il presidente degli industriali lombardi. "Un’Europa più forte, coraggiosa e lungimirante che si comporti come una potenza politica, economica, industriale. Un’Europa ripensata il cui obiettivo è diventare un modello innovation-driven attraverso grandi investimenti comuni in innovazione e ricerca puntando su settori di frontiera, ad alta intensità tecnologica e creando campioni europei".

Promos Italia, l’Agenzia nazionale delle Camere di commercio per l’internazionalizzazione delle imprese, ha diffuso l’esito di un’indagine condotta su un campione di imprese che operano negli Stati Uniti. Un sondaggio per capire l’impatto ipotizzato sul loro business negli Usa dalla presidenza Trump: il 59,5% è preoccupata dall’aumento delle barriere doganali e tariffarie, con particolare riferimento ai dazi, ma il 45,6% non prevede influenze sugli affari. "È necessario monitorare con attenzione l’evoluzione delle politiche commerciali americane – sottolinea Giovanni Da Pozzo, presidente di Promos Italia –. Tuttavia, l’attuale complesso contesto geopolitico suggerisce comunque di diversificare i mercati di destinazione. Promos Italia, in questo senso, è a fianco delle piccolo e medie imprese supportandole nell’individuazione di partner commerciali in oltre 60 Paesi di tutto il mondo".