Gli infermieri con la flebo sotto il Pirellone "Ci chiamate eroi ma ci state dissanguando"

La manifestazione durante lo sciopero indetto dal sindacato per chiedere azioni concrete

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Sono andati sotto il Pirellone in tuta bianca da reparto Covid, con una flebo simbolicamente al braccio per dire: "Ci state dissanguando, non ce la facciamo più", gli infermieri del Nursind, mentre i colleghi dell’Usb manifestavano sotto la sede dell’Ats Metropolitana in Corso Italia. Il Nursind, che in Lombardia conta settemila iscritti, ieri ha indetto uno sciopero nazionale "nel pieno della quarta ondata - sottolinea il coordinatore regionale Donato Cosi - perché siamo stanchi: da due anni il personale sanitario affronta turni impossibili, stress emotivi inimmaginabili e un rischio di contrarre la malattia di gran lunga superiore al cittadino medio. Si fa presto a chiamarci eroi: abbiamo bisogno di fatti concreti".

Attualmente "oltre il 50% degli infermieri lombardi è impegnato in reparti Covid". Poi ci sono i centri tamponi e quelli vaccinali. E il personale manca, già prima della pandemia "avevamo denunciato che in una situazione di emergenza il sistema sanitario sarebbe collassato, anche quello lombardo che si vanta di essere eccellente. Abbiamo resistito solo grazie al senso di sacrificio e abnegazione" di infermieri che hanno "una busta paga tra le più basse d’Europa - rimarca Cosi –. Un neoassunto ha uno stipendio base di 1.450 euro. Un contratto di 36 ore a settimana, che spesso sfora, con professionisti che lavorano su turni di 12 ore, di giorno e di notte". Alla Regione gli infermieri del Nursind chiedono un riconoscimento anche economico, anche per tamponare la fuga che aggrava la "decennale carenza di personale".

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