GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Gli esodati del Superbonus "La Regione ci sostenga"

Si muove il comitato di cittadini, artigiani e imprese. Le ipotesi in campo. Incontri con assessori e capigruppo in Consiglio per lo sblocco dei crediti.

Gli esodati del Superbonus  "La Regione ci sostenga"

Gli esodati del Superbonus "La Regione ci sostenga"

di Giambattista Anastasio

In una vera e propria staffetta hanno incontrato i capigruppo di maggioranza e opposizione, gli assessori regionali Guido Guidesi (Sviluppo economico) e Marco Alparone (Bilancio) e, sebbene per pochi minuti, il governatore lombardo Attilio Fontana: tutto in un giorno. Così gli esodati del Superbonus hanno portato la loro causa dentro i palazzi regionali, dentro il Pirellone. Nel dettaglio, si tratta di cittadini, artigiani e piccoli imprenditori che non riescono a usufruire del credito ottenuto perché bloccato dalle banche e chiedono, ora, che la Regione si attivi per disincagliare la situazione, anche ricorrendo alle proprie partecipate e a Finlombarda. A rappresentarli è stato, finora, il Movimento 5 Stelle che un mese fa aveva chiesto alla Giunta regionale proprio di aprire un tavolo sul tema.

"In questi mesi di legislatura – ricorda Nicola Di Marco, capogruppo dei pentastellati in Consiglio regionale – abbiamo chiesto che i rappresentanti degli esodati potessero venire a parlare in commissione, abbiamo fatto approvare una mozione affinché Regione Lombardia sia protagonista nell’interazione con il Governo volta a riattivare lo sblocco dei crediti incagliati, infine abbiamo presentato una proposta di legge per far entrare le partecipate regionali nel meccanismo di acquisto e cessione dei crediti, come sta avvenendo in altre regioni. Dopo aver incontrato i rappresentanti della Giunta i rappresentanti degli esodati hanno incontrato i capigruppo. L’incontro è stato importante affinché le problematiche fossero chiarite ai partiti che siedono in Consiglio".

Guidesi ha spiegato, però, che la Giunta era intenzionata a coinvolgere Finlombarda perché acquisisse e poi ricedesse i crediti anche alle società partecipate ma il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fatto presente che le partecipate, anche quelle pubblico-private, non possono acquisire crediti perché questi creano debito, mentre Regioni, Comuni e partecipate possono solo investire e incrementare il patrimonio pubblico. La strada per una soluzione resta strettissima.