
La protesta contro l’iniziativa riguarda il personale amministrativo degli uffici giudiziari milanesi
di Andrea GianniMILANOParlano di un "sistema di segnalazioni potenzialmente lesive della dignità e della serenità lavorativa" negli uffici giudiziari. Il rischio di "trasformare il rapporto tra operatori del diritto in una dinamica di sorveglianza e giudizio unilaterale, senza adeguati contrappesi né tutele effettive per chi viene segnalato". Scoppia la rivolta tra il personale amministrativo degli uffici giudiziari milanesi, concretizzata nello stato di agitazione proclamato dal sindacato UilPa, contro una sperimentazione avviata dall’Ordine degli avvocati di Milano che nei giorni scorsi ha già suscitato le perplessità dell’Anm, l’associazione dei magistrati, per il rischio di "pressioni" su giudici e pm. Una piattaforma web per segnalare "disfunzioni o criticità, ma anche aspetti positivi e virtuosi" di magistrati e personale amministrativo degli uffici giudiziari di Milano, ottemperando alle norme che danno agli Ordini forensi il compito di contribuire alla valutazione della professionalità. Quindi “voti“ e “pagelle“ al personale delle giustizia, con le segnalazioni ritenute "fondate" che potranno essere trasmesse alle autorità competenti.
"Siamo rimasti basiti – spiega Giovanni Giannetto, responsabile del personale dell’ufficio del Giudice di pace di Milano e sindacalista UilPa –. Gli uffici giudiziari milanesi, in generale, lavorano già con una carenza di organico del 50% facendo ogni giorno i salti mortali, e ora veniamo sottoposti anche a questo sistema che riteniamo illegittimo senza neanche informare i sindacati". In una lettera al presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Antonino La Lumia, la UilPa chiede la "sospensione immediata dell’utilizzo della piattaforma" e la convocazione di un incontro: "Se realmente si intendesse promuovere trasparenza e responsabilità, ci si aspetterebbe un’analoga iniziativa rivolta anche all’avvocatura, affinché la possibilità di segnalare comportamenti scorretti o poco professionali possa riguardare in modo equo tutti i soggetti operanti nel sistema giustizia".