Nappo*
Negli ultimi tempi, assistiamo a un angosciante aumento di vicende di violenza tra adolescenti. C’è un dovere urgente di attenzione da parte delle istituzioni. Le cause sono complesse e molteplici. Certamente la tensione sociale e la necessità di competizione tra i coetanei, particolarmente per quanto riguarda il successo scolastico e la popolarità sui social, possono portare a conflitti e aggressioni. Il periodo Covid, con il contenimento delle attività sociali, ha privato i giovani di occasioni importanti per la loro crescita e per il loro sviluppo personale e il conseguente aumento dell’uso dei sistemi digitali ha determinato una maggiore incidenza di casi di cyberbullismo. L’influenza negativa dei media e della tecnologia sulla vita degli adolescenti non può essere trascurata, la diffusione della violenza sui social e la pressione per adeguarsi a determinati standard di bellezza e condotte online possono aumentare l’ansia e la depressione e, in alcuni casi, indurre al suicidio. Programmi di prevenzione della violenza nelle scuole, offerta di servizi di counseling e terapia per i ragazzi in difficoltà e l’educazione alle famiglie sulle evoluzioni dell’aggressività e su come riconoscere i segnali di allarme possono essere degli ottimi spunti di partenza per interventi precisi e approfonditi. Docenti e genitori dovrebbero educare i giovani al rispetto degli altri, aiutarli a gestire la rabbia e sostenerli. La comunicazione è basilare per intervenire positivamente sul fenomeno: bisogna aiutare a comunicare i propri sentimenti e a parlare di potenziali problemi che potrebbero essersi verificati a scuola o tra amici, portare a spiegare serenamente i conflitti e a trovare spiegazioni alle difficoltà. È necessario sviluppare interventi per chi ha subito violenza, con terapie individuali per superare i traumi e rafforzare l’autostima. Se si dubita che un ragazzo stia subendo violenza è rilevante intervenire istantaneamente. La violenza tra adolescenti è un doloroso problema che pretende una risposta coordinata di istituzioni, società e famiglie.
* Direttore
Scuola Freud Milano