Olocausto, il dovere del ricordo: 100 ragazzi in visita in Polonia nei luoghi del terrore

Auschwitz e Birkenau simboli della persecuzione nazista. Le impressioni dei ragazzi

Gli studenti in visita a Cracovia

Gli studenti in visita a Cracovia

Cracovia (Polonia), 21 gennaio 2019 - Cento ragazzi da tutta Italia a Cracovia, in viaggio per la memoria. C’è chi è stato invitato a partecipare all’iniziativa in ricordo delle vittime dell’Olocausto perché a scuola è andato oltre alle pagine di storia: ha creato un libro pop-up sul messaggio della senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, per arrivare dritto ai giovani. Ci sono i rappresentanti delle consulte degli studenti provinciali, chiamati a partecipare per portare poi l’esperienza in tutte le scuole d’Italia. Il viaggio, promosso dal ministero dell’Istruzione e dall’Unione delle comunità ebraiche italiane, inizia dalla “Piazza degli eroi del ghetto” con i racconti dello storico Marcello Pezzetti che ricorda il simbolo, quelle sedie fatte portare agli alunni dalle maestre coraggio per non spaventarli durante lo spostamento in massa al ghetto. Piazza di morte, di fucilazioni, uno dei pochi simboli della memoria, che nel cuore della città non ha targhe o monumenti. Gli occhi dei ragazzi luccicano, fissano le sedie installate da due artisti polacchi e i frammenti delle mura del ghetto rimasti in piedi. Uno, più nascosto, accanto a un parco giochi.

«Sapevo dell’emozione forte che avrei provato. Dico agli altri studenti di farlo questo viaggio, aiuta a vedere tutto da una prospettiva diversa – sottolinea Alexander Fiorentini, 18 anni -. Anche perché non sono convinto non possa succedere più. È sempre dietro l’angolo: lo vediamo nel Mediterraneo, lo vediamo nel nostro territorio, con il neofascismo che entra sempre più nelle scuole e che noi cerchiamo di contrastare». Scuotono la testa i ragazzi. «Sembra lontano, non è irripetibile», il pensiero ricorrente. Oggi l’orrore lo toccheranno a Birkenau e ad Auschwitz. Ieri sera si sono commossi ascoltando la testimonianza di Andra e Tatiana Bucci, le due sorelline scambiate per gemelle e scampate agli esperimenti del dottor Mengele, che torneranno, seppur con estremo dolore, in quei luoghi insieme ai ragazzi. In viaggio anche una delegazione di sinti che ha ricordato vittime e discriminazioni continue. In sinagoga Giuseppe Chiné, capo di Gabinetto del Miur, Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei, David Ermini vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura e Francesco Minisci, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati hanno siglato, davanti ai ragazzi, una lettera d’intesa. «Ci impegna a portare la memoria della Shoah in tutte le scuole – ha sottolineato Chiné - una pagina importante che stiamo toccando qui con mano, guardando quelle casette, il muro, chiedendoci come possa essere stato possibile tutto questo. Le leggi si cambiano, i principi fondamentali no, oggi sono scolpiti sulla Carta Costituzionale, ma dobbiamo lavorare per farli sedimentare».

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