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Gino Panaiia scomparso da Zibido San Giacomo, la sorella: “Non ci convince il racconto di nessuno”

La giovane ha parlato ai microfoni di ‘Chi l’ha visto?’. Il 25enne milanese ha fatto perdere le sue tracce dopo la serata in un locale la notte di Halloween. Le ultime tracce portano alle campagne intorno al Naviglio Pavese

Gino Panaiia scomparso nella notte di Halloween da Zibido San Giacomo e il luogo dove si sono concentrate le ricerche

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Milano, 7 novembre 2024 – Dopo sei giorni ancora nessuna notizia su Gino Panaiia, il 25enne milanese scomparso da Zibido San Giacomo, la notte di Halloween. Ma gli interrogativi restano tanti, troppi. 

Nel corso della puntata di ‘Chi l’ha visto?’ andata in onda ieri sera, 6 novembre, sono stati sentiti gli amici e la sorella di Gino.Non ci convince il racconto di nessuno”, ha spiegato al microfono dell’inviato la giovane. “Non capisco perché nessuno l’abbia fermato”.

In base alle testimonianze che sono state raccolte e alle dichiarazioni, infatti, la sera del 31 ottobre, Gino avrebbe litigato con la fidanzata e in seguito avrebbe avuto un confronto fuori dal locale con un ragazzo. Poi la telefonata con la fidanzata, all’1.33, in cui però Gino sarebbe apparso molto confuso e le avrebbe riferito di trovarsi in mezzo ai campi. Lasciando il bistrot di vai Togliatti, aveva imboccato un sentiero sterrato e fangoso che porta a Cascina Casiglio, scegliendo probabilmente una strada secondaria per dribblare eventuali controlli delle forze dell’ordine (non aveva la patente). Alle richieste della fidanzata di avere la sua posizione, non risponderà. All’1.40 una nuova chiamata. A vuoto. L’ultimo scambio di dati, quindi di vita, del telefono di Gino è delle 2.22.

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Nei giorni scorsi, in quei campi vicino al Naviglio Pavese, sono stati trovati il motorino, il casco, il giubbotto smanicato e il portafoglio di Panaiia. Mentre all’interno di Cascina Casiglio è stato rinvenuto un borsone con all’interno 20 chili di eroina griffata, che i carabinieri hanno sequestrato. Sulle confezioni c’è il simbolo di Louis Vuitton (spesso i carichi sono contrassegnati dai marchi di grandi aziende o di case automobilistiche), che potrebbe consentire ai carabinieri di capire chi abbia scelto la cascina come imbosco provvisorio e a chi fosse destinata l’ingente partita di “nera”.

Il mistero di Gino c’entra qualcosa? Per adesso, è solo una suggestione. Così come si può solo registrare, senza tracciare ulteriori collegamenti, la parentela tra il venticinquenne e Igino Panaiia (nipote e zio), coinvolto nel 2013 in una faida con i Magrini tra rapimenti, gambizzazioni e pestaggi e ritenuto all’epoca il ras dello spaccio tra i casermoni di via Fleming.

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Nel frattempo, ieri pomeriggio, a valle di un confronto operativo tra i vertici di Prefettura e Comando provinciale dei vigili del fuoco, sono state interrotte le ricerche che andavano avanti senza sosta – e senza risparmiare uomini e mezzi – dal pomeriggio del primo novembre, quando Nicolò Panaiia ha presentato alla stazione dei carabinieri di Binasco la denuncia di scomparsa del fratello venticinquenne. La zona che ruota attorno a Cascina Casiglio, nella frazione Badile di Zibido San Giacomo, è stata scandagliata in lungo e in largo da pompieri, militari dell’Arma, volontari della Protezione civile e agenti della polizia locale, con l’ausilio di droni ed elicottero. Senza esito.

Per qualsiasi segnalazione utile, contattare le forze dell’ordine al numero unico 112 o l'associazione Penelope Lombardia al numero 380.7814931.