
Il taglio del nastro del Giardino dei Giusti a Rho
Rho (Milano) - È stato Vito Fiorino insieme al sindaco Andrea Orlandi a tagliare il nastro del Giardino dei Giusti, ieri mattina a Rho. All’indomani della Giornata europea dei Giusti dell’Umanità istituita dal Parlamento Europeo e celebrata il 6 marzo, l’amministrazione comunale ha inaugurato in via Redipuglia, in un’area verde dietro il cimitero, il Giardino in onore e in memoria di persone che hanno salvato vite umane dalle persecuzioni e dai genocidi.
I primi sette Giusti a cui è stato dedicato un albero e una targa biografica sono: Etty Hillesum, giovane ebrea olandese che rifiutò di salvarsi per aiutare chi soffriva; Sophie Scholl la “Rosa bianca” che sfidò il nazismo; Armin Wegner, combattente solitario contro i genocidi; Malala Yousafzai, attivista pakistana per l’istruzione delle ragazze; Giorgio Perlasca, che mise in salvo 5mila ebrei; Gino Bartali, il campione del ciclismo che salvò gli ebrei e Vito Fiorino, che ha soccorso naufraghi a Lampedusa.
L’idea di realizzare il Giardino in città è stata del Centro di solidarietà, il consiglio comunale l’ha approvata all’unanimità e un Comitato scientifico ha definito l’elenco dei primi Giusti. "Il taglio del nastro di questa mattina è il primo passo di un progetto per ridisegnare e riqualificare questa area verde accogliendo una proposta che arriva dal basso – ha spiegato l’assessora all’ambiente, cultura ed eventi, Valentina Giro –. Un progetto che unisce la cura dell’ambiente alla cultura della memoria. Coltivare il Giardino dei Giusti significa curare la cultura della pace". Sette Giusti che hanno salvato, soccorso e difeso vite umane, in situazioni drammatiche come quella che ha vissuto Vito Fiorino, l’uomo che nella notte tra il 3 e 4 ottobre 2013 al largo di Lampedusa salvò 47 migranti dal naufragio in cui morirono 368 persone. Un gesto di coraggio e di straordinaria generosità che Fiorino ha raccontato, con un nodo alla gola: "Quello che stavamo facendo non era previsto dal protocollo. Ma la morte non conosce protocollo. L’istinto di salvare un essere umano nemmeno. Il mio impegno ora è di coinvolgere i ragazzi, andare nelle scuole e parlare con loro, quando stanno zitti e non hanno più domande da fare guardo i loro occhi lucidi, vuol dire che hanno capito".
E infine l’orgoglio del sindaco Orlandi: "Da oggi anche la nostra città ha il suo Giardino dei Giusti che assume un significato particolare mentre il mondo sembra seduto su una polveriera".