
di Giambattista Anastasio
A porre l’interrogativo è Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd: "Come possiamo essere sicuri che Regione Lombardia riuscirà a spendere i circa 700 milioni di euro che arriveranno per l’edilizia pubblica dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) se non c’è intervento, in questo ambito, nel quale non si siano accumulati ritardi significativi?". Una domanda che origina dalle carte chieste e ottenute dalla Rozza in Consiglio regionale, in particolare relative al grande intervento di ripensamento e ricostruzione del quartiere del Giambellino-Lorenteggio, "un intervento – sottolinea la consigliera – eloquente visto che è finanziato con fondi europei".
Fondi e progetti risalgono al 2014, per l’esattezza. "Ma a distanza di otto anni non c’è ancora nulla costruito. Sono stati demolite le palazzine di via Manzano 4 e di Lorenteggio 181 provvedendo in entrambi casi al trasferimento degli inquilini. Ma non si è edificato ancora niente. E dalle risposte pervenute alle mie interrogazioni in Consiglio regionale emerge chiaro che i lavori sono in ritardo". Nel dettaglio, secondo i due cronoprogrammi via via forniti alla Rozza da Aria Spa e dall’assessorato regionale alla Casa e all’Housing sociale, i lavori in via Lorenteggio 179 in un primo momento sarebbero dovuti iniziare nel primo trimestre del 2022 e poi, constatata l’impossibilità di mantenere fede a questa data, si sono ricalendarizzati per l’inizio del 2023, quindi per l’inizio del prossimo anno. Nel documento fornito da Aria Spa si precisa che complicare l’iter sono state alcune interferenze con un altro grande progetto che interessa Milano: la realizzazione della nuova Metropolitana 4 che, nel collegare Linate alla stazione ferroviaria di San Cristoforo, passerà proprio dagli storici quartieri del Giambellino e del Lorenteggio. "A causa delle intereferenze con il progetto della nuova linea – si legge – si è ritenuto opportuno procedere con un iter di bonifica ordinaria che prevede un iter amministrativo articolato, sia sotto il profilo delle procedure che della tempistica".
Altrettanto, però, è accaduto per i cantieri che sarebbero dovuti partire al civico 3 di via Segneri. Anche qui i riferimenti temporali sono cambiati, hanno subito un posticipo. Secondo una prima previsione, i lavori sarebbero dovuti iniziare alla fine del 2021 ma poi sono stati riprogrammati per l’aprile del 2022 con la conclusione delle opere entro la fine dello stesso anno. Al momento, però, non sono ancora iniziati: nella tabella pubblicata nella risposta dell’assessorato all’interrogazione della consigliera del Pd, la casella “lavori in corso“ è ancora vuota, non barrata. Di barrate ci sono solo le caselle relative a Lorenteggio 181 e a Manzano 4 (la prima fase dei lavori), come anticipato. Quanto a Giambellino 150 la data spartiacque ora è quella dell’inizio del 2023 con fine lavori prevista tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Per la fase 2 dell’intervento in via Manzano 4, invece, se ne parla nell’estate del 2023 – apertura dei cantieri – con completamento delle opere calendarizzato, anche in questo caso, tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. In sintesi: 11 anni dopo l’avvio del progetto. Meglio precisare che le tempistiche sono state riviste già in tempi di Covid, quindi l’effetto della pandemia era stato considerato nel momento di definire i nuovi cronoprogrammi. Ma le previsioni sono state comunque di scarso successo. La responsabilità, meglio precisarlo, è in capo ad Aria, che l’ha ereditata da Infrastrutture Lombarde, non è in capo ad Aler. "Ma – conclude la Rozza – la confusione gestionale resta. Dalla gestione di Infrastrutture Lombarde a quella di Aria poco o nulla è cambiato".